"Volevo indagare l'amore al
femminile dei giorni nostri che non mi sembrano poi così lontani
dai tempi di Penolope. Oggi anche una donna colta, liberata dai
pregiudizi, che nella vita fa la giornalista, alla fine può
cadere nella trappola degli archetipi femminili legati alla
famiglia e trovarsi a negare se stessa. Un destino che ancora
oggi tocca a pochi uomini". Spiega così il suo film '53 Wojni/53
wars', che oggi ha aperto il concorso del 36/o Torino Film
festival, la regista polacca Ewa Bukowska.
Il film racconta di due giornalisti innamorati, pieni di
passione e in carriera fino a quando Anka, incinta, lascia il
lavoro e Witek parte come reporter di guerra. Il mondo di Anka
si rabbuia di colpo nella paura che il suo compagno non torni
più e di non farcela a tirare avanti. "Quello che mi interessa
con il mio cinema - dice la regista - è arrivare al vero, al di
là di ogni stereotipo. Può non essere così facile come sembra.
La prospettiva delle donne ancora oggi è molto diversa da quella
maschile".
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