Denunciare stupri e violenze sessuali "non mi ha molto aiutato nella vita": lo dice l'attrice, Asia Argento, intervistata dalla France Presse in occasione dell'uscita della versione francese del suo libro autobiografico, 'Anatomia di un cuore selvaggio'. Quattro anni fa, Asia Argento fu tra le prime a denunciare il produttore Harvey Weinstein, contribuendo a scoperchiare lo scandalo #Metoo sugli abusi sessuali nel mondo del cinema e non solo. "Quando ho parlato, fu molto difficile"; afferma Asia Argento, aggiungendo: "Non posso dire che nella vita raccontare ciò che mi è accaduto oltre venti anni fa con Weinstein mi abbia molto aiutato". E ancora: "Quando ho cominciato a raccontare, è stato uno tsunami". "Non mi ha aiutato, mi ha messo in uno stato di depressione enorme, ma è stata la mia conscienza a dirmi che dovevo raccontare la verità".
Su #MeToo, il suo sguardo è ambivalente: "E' come quando senti troppo una parola, perde importanza, quando parli troppo di qualcosa, diventa un po' un'isteria", sottolinea l'attrice, punzecchiando uno slogan divenuto "quasi alla moda". Ma non deplora nulla. "Non è una sconfitta, perché sono riuscita a portare quel tipo in carcere".Accusato di decine di stupri e aggressioni sessuali, Harvey Weinstein ha ricevuto una prima condanna a 23 anni di carcere da parte di un tribunale americano e il suo percorso giudiziario è ancora in corso.
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