Il regista dell'ultimo capitolo di James Bond, 'No Time to Die' (in anteprima mondiale a Londra il 28 settembre), ha affermato che il personaggio di 007 interpretato nelle storiche pellicole degli anni Sessanta dall'attore scozzese Sean Connery era "fondamentalmente uno stupratore". Parole forti usate da Cary Fukunaga ma che ha spiegato nei fatti, ripercorrendo alcune scene di quei film ormai 'cult' che al giorno d'oggi sarebbero però improponibili.
Nell'intervista rilasciata all'Hollywood Reporter e ripresa ampiamente dai media britannici, si punta il dito in particolare contro 'Agente 007 - Thunderball' del 1965 in cui Connery nei panni di Bond incontra un'infermiera interpretata da Molly Peters e con la forza la bacia nonostante lei rifiuti le sue avance. Anche in altre scene della celebre saga cinematografica l'irruenza mostrata da 007 nei confronti delle Bond girl, viste spesso come 'prede' da sedurre per raggiungere lo scopo prefissato dall'agente segreto, di questi tempi non potrebbe che suscitare critiche. In merito è intervenuta anche la produttrice Barbara Broccoli, che ha lavorato a tutti i film di Bond dal 1995, incluso l'ultimo di Fukunaga: "Quella roba grazie al cielo non è più accettabile. Bond è un personaggio creato nel 1952, e il primo film ('Agente 007 - Licenza di uccidere', ndr) è uscito nel 1962."
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