/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ben Winshaw, "che bello sarebbe uno 007 gay"

Ben Winshaw, "che bello sarebbe uno 007 gay"

'Q' con Variety spinge per una "rivoluzione del franchise"

NEW YORK, 29 settembre 2021, 16:24

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Come sarebbe bello se James Bond fosse un gay". All'indomani della prima mondiale di 'No Time to Die', il venticinquestimo film della serie e l'ultimo interpretato da Daniel Craig, Ben Winshaw si esprime sul toto-007 e sulle prospettive che l'uscita di scena di uno degli interpreti più longevi dell'iconica spia offre al franchise ispirata ai romanzi di Ian Fleming. Nel nuovo film il Norman Scott della miniserie 'A Very English Scandal' torna nella parte di "Q", il Quartermaster dai mille gadget al quartier generale dell'MI6: "Per andare avanti, ora che non c'è più Daniel, occorre un cambiamento radicale.
    Questo potrebbe essere il momento ideale per rivoluzionare il franchise. E se il prossimo Bond fosse una donna, un nero o un gay? Se vogliamo continuare con il personaggio e con la serie, possiamo farla esplodere e osare qualsiasi cosa", ha detto l'attore al podcast "Just for Variety" dopo la prima alla Royal Albert Hall. 'No Time to Die' rivisita il franchise alla luce del #MeToo anche grazie alla penna di Phoebe Waller-Bridge di 'Fleabag' e 'Killing Eve': un passo avanti rispetto ai primi 007 che, parola del nuovo regista Cary Fukunakga, erano "a tutti gli effetti degli stupratori". A questo punto, scegliere un attore gay per la parte di James Bond costituirebbe "un vero segnale di progresso" per l'industria del cinema dove gli attori apertamente omosessuali fanno fatica a ottenere parti da protagonista specialmente nel genere dei film di azione, ha elaborato Winshaw con la rivista gay "Attitude". Lui stesso del resto solo nel 2014 ha fatto outing, più di due anni dopo aver girato 'Skyfall'. "Penso che dovremmo lavorare verso un mondo in cui tutti possono interpretare qualsiasi ruolo e sarebbe emozionante che l'orientamento sessuale non avesse una parte", ha aggiunto. E alla domanda se avesse in mente attori britannici apertamente gay per il nuovo Bond, Winshaw ha osservato che "non ce ne sono tanti", ma almeno due sarebbero "ideali", Luke Evans di "Beauty and the Beast" e Jonathan Bailey di "Bridgerton".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza