Forse non a caso il regista
Alessandro Rossetto (Piccola Patria) ha studiato antropologia e
cinema all'università , perché il suo sguardo in THE ITALIAN
BANKER, passato oggi al BIF&st, sembra più quello di un
entomologo che guarda i suoi personaggi come degli insetti
spaventati in una teca. In questo caso ci troviamo però negli
austeri e leggeri saloni di una grande villa palladiana, dove si
sta svolgendo una festa esclusiva: uomini in giacca scura,
signore in abito lungo.
Ora molti di loro hanno però appena perso milioni a causa del
crollo della Banca Popolare del Nordest. C'è chi si sente
vittima, chi sa esattamente come sono andate le cose e chi, in
realtà quasi tutti, non dice affatto la verità.
Ora fra una coppa di champagne e un giro di ballo, le tensioni
personali di quest'opera, girata in bianco e nero, montano
fino al parossismo, ma la vera violenza esplode all'arrivo
dell'ex presidente della banca che vuole raccontare la sua
verità sul crack e ha molto da dire a tutti.
È il momento infatti di Gianfranco Carrer, un banchiere
sconfitto che vuole regolare i conti con i suoi ex amici e
sodali. A Carrer manca però il coraggio di ammettere il proprio
fallimento di uomo e di banchiere, e così rovescia la propria
rabbia sugli altri, deciso a trascinarli con sé verso l'abisso.
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