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Casablanca Beats, l'hip hop contro le tradizioni

Casablanca Beats, l'hip hop contro le tradizioni

Da Cannes al Bif Regista Ayouch, questa musica mi ha salvato

BARI, 02 ottobre 2021, 15:16

Redazione ANSA

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CASABLANCA BEATS (HAUTH ET FORT) di Nabil Ayouch, già selezionato a Cannes 2021 in concorso e passato ieri sera in Panorama Internazionale del Bif&st, racconta molto bene, e con ritmo, un pezzo di vita del regista e allo stesso tempo una certa realtà, ma ricalca altrettanto bene molti stereotipi di questo tipo di film, o serie tv, che parlano di riscatto, attraverso la danza o la musica, nelle periferie del mondo.
    Scritto dallo stesso Ayouch e da Maryam Touzani, ha come protagonista l'ex rapper Anas (Anas Basbousi) che trova lavoro in un centro culturale in un quartiere operaio di Casablanca.
    Incoraggiati dal loro nuovo carismatico insegnante, i suoi studenti cercano, poco a poco, di liberarsi dal peso delle tradizioni restrittive con cui sono stati cresciuti. L'hip hop è la musica rivoluzionaria per eccellenza, quella capace di cambiare le cose e che in America ha dato voce per prima alla cultura afroamericana. E i ragazzi lo seguono con efficacia, anche se i problemi li hanno con i propri genitori e, ovviamente, con certa cultura islamica integralista.
    Girato nel centro culturale Les Etoiles de Sidi Moumen di Casablanca, che Ayouch ha creato nel 2014 con la scrittrice Mahi Binebine, il lungometraggio è ispirato a un laboratorio hip-hop gestito dal rapper marocchino Anas Basbousi, che appare anche nel film. "Quello che mi ha salvato quando stavo crescendo a Sarcelles è stato un centro culturale dove ho imparato a ballare il tip tap, cantare e fare teatro - ha detto il regista a Variety -. Lì ho visto i miei primi film: Chaplin, Ėjzenštejn.
    Questo è probabilmente il motivo per cui sono diventato regista in seguito".
   

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