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Il cinema nella 'carica dei 600' di Bianco e nero

Il cinema nella 'carica dei 600' di Bianco e nero

Esce antologia su rivista nata nel 1937. In arrivo numero 601

ROMA, 05 ottobre 2021, 15:11

Redazione ANSA

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"Un film se si sente e giudica bello, ha il suo pieno diritto e non c'è altro da dire". Lo ribadiva nel 1948 Benedetto croce, parlando dell'artisticità del cinema, contestata in quegli anni da nomi come lo storico e critico d'arte Cesare Brandi, secondo il quale invece la settima arte era solo "una surrogazione offerta alla massa". Lo scritto del filosofo è fra i preziosi testi raccolti da Alberto Anile in La carica dei 600" (edizione Sabinae), antologia dedicata a Bianco e nero, 'la più importante rivista italiana di cinema' (si ricorda nel sottotitolo) nata a gennaio del 1937 come 'quaderno mensile del Centro Sperimentale di Cinematografia'. Oggi, dopo decenni di vari cambiamenti, alti e bassi, rilanci, legati a direttori più o meno interessati a non farne solo uno strumento accademico, il periodico esce come quadrimestrale, con numeri che riscuotono grande successo in libreria (anche online). "E' una rivista che non è mai stata viva e vivace come in questo momento" spiega all'ANSA Alberto Anile, conservatore della Cineteca Nazionale. Bianco e nero "ha avuto dei momenti, di blocco, chiusura e impacci, ma con la direzione di Felice Laudadio (dal 2017 al 2021, a giugno è uscito il numero 600, dedicato a Cinema e Medioevo) si è svincolata dall'accademia - aggiunge - ed è diventata anche giornalisticamente accattivante". Per il volume "mi sono divertito a cercare ancora pezzi leggibili e fertili, abbracciando 84 anni e 600 fascicoli" aggiunge Anile.
    L'antologia comprende altre chicche come una lettera del 1955 di Vittorio De Sica e una del 1977 di Frank Capra. Nei testi, si ripercorrono vari periodi della rivista, compresi gli inizi in pieno fascismo. Si trovano poi fra gli altri, il colloquio tra Roberto Rossellini e Mario Verdone sul neorealismo (1952); Sergio Leone che spiega se stesso (1971); Alberto Moravia sul cinema come specchio involontario della società italiana (1977); la trascrizione di un incontro al Csc con Martin Scorsese 'tra Hollywood e New York' (2001), fino fra gli altri, a Il caso Sordi secondo Goffredo Fofi (2018). Un racconto che continua con il numero di Bianco e nero, uscito, a fine settembre, il 601, dedicato a Ettore Scola.
   

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