Il personaggio di ZeroCalcare, dal
quartiere romano di Rebibbia, dove vive tra disagi, manie e
considerazioni demenziali ma non troppo, fino ai 190 Paesi
coperti da Netflix dove approderà dal 17 novembre. L'occasione è
STRAPPARE LUNGO I BORDI, miniserie d'animazione italiana scritta
e diretta appunto da ZeroCalcare, pseudonimo del fumettista
Michele Rech, di cui si sono visti stamani alla Festa di Roma i
primi due episodi di circa quindici minuti sui sei previsti.
Irriverente, demenziale e dal linguaggio non sempre corretto,
e sempre con forte cadenza romanesca, nei due episodi la
miniserie propone tanti flashback e aneddoti che spaziano dalla
sua infanzia ai giorni nostri. Zerocalcare, insomma, come al
solito racconta compulsivamente se stesso, il suo mondo e suoi
amici di sempre come Sarah e Secco. E ci sarà poi, ovviamente
l'armadilllo, la sua terribile coscienza, a cui darà invece voce
Valerio Mastandrea. "Chi mi capirà nel mondo Netflix? Non dirò
certo mai che questa serie piacerà ovunque, ma la sintonia
probabilmente la troverò in chi sta 'impicciato' come me, in
quelli che provano inadeguatezza da quando sono piccoli fino ai
novant'anni. Piacerò, insomma, a chi come me, non amando il
calcio e il ballo, e sentendosi sempre fuori luogo, è arrivato
prima al punk e poi ai centri sociali. Mi amerà chi si sente
costretto nel percorso assegnato". Problemi con Netflix per le
sue ironie verso questo colosso streaming? "Mai, nessuna
critica, non ho trovato mai tanta ironia come lavorando con
loro".
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