Reflection, sulla guerra nel Donbass e la brutalità dell'esercito russo, è attualmente nelle sale, ma ora arriva, per tre giorni l'11, 12 e 13 aprile da Wanted anche il film Atlantis, sempre del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč.
Vinse il premio Miglior Film a Orizzonti alla Mostra di Venezia 2019 ed è stato candidato per l'Ucraina ai premi Oscar 2021 come miglior film internazionale (senza rientrare nella cinquina finale).
Con questa opera Vasjanovyč porta sul grande schermo i temi
dell'orrore e della violenza disumana della guerra: e pensando
che è stato realizzato nel 2019 assume un valore drammaticamente
profetico. Nella cerimonia di premiazione di Venezia 2019,
ritirando il premio Vasjanovyc aveva collegato con entusiasmo la
sua vittoria alla liberazione, proprio quel giorno di settembre,
del regista Oleg Sentsov, arrestato e imprigionato in Russia per
motivi politici e ora rilasciato in uno scambio di prigionieri.
Tutte cose che oggi ci fanno ancor più riflettere su quello che
stava accadendo.
Atlantis è ambientato in un futuro prossimo in Ucraina
orientale, diventata dopo la guerra un deserto senza vita. Il
protagonista è Sergeij, interpretato da Andriy Rymaruk, ex
soldato che soffre di stress post-traumatico, che tenta di
adattarsi alla nuova realtà. Con una vita in pezzi e una terra
in rovina, Sergeij, quando la fonderia in cui lavora chiude,
trova un modo inaspettato per andare avanti, unendosi alla
missione volontaria "Black Tulip" dedicata alla riesumazione dei
cadaveri di guerra. Lavorando al fianco di Katya - interpretata
da Liudmyla Bileka - capisce che un futuro migliore è possibile.
Imparerà a vivere senza la guerra e ad accettarsi così com'è?
Vasjanovyč, che è nato a Žytomyr, in Ucraina occidentale, 50
anni , si è formato alla scuola di Andrzej Wajda. All'inizio
dell'invasione russa nel suo paese Valentyn Vasjanovyč ha
deciso di restare a Kiev. Ed è attualmente impegnato nella
difesa della città.
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