Aver realizzato con il fantascientifico Avatar (2009), blockbuster epocale della 20th Century Fox, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver, il film di maggior successo di sempre (la stima degli incassi, arriva a 2 miliardi e 800 milioni di dollari) e la volontà di voler continuare con nuovi capitoli la saga fantascientifica ambientata fra Terra del futuro e il Pianeta Pandora, casa dei Na'vi. E' il percorso a cui si è dedicato a tempo pieno un maestro del cinema come James Cameron, che è vicino a due nuove importanti tappe: Il ritorno in sala dal 22 settembre del primo Avatar, in 2d, 3d e anche una straordinaria versione 4k hdr, e il debutto il 14 dicembre del primo di quattro sequel (l'ultimo capitolo, il quarto dovrebbe essere in due parti) Avatar: La Via dell'Acqua, ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film.
Nel cast (tra molti protagonisti del primo capitolo e varie new entry), troviamo Zoe Saldana, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, CCH Pounder, Edie Falco e Kate Winslet.
"E' stata una sorta di Odissea, girare e fare la motion capture sia per il secondo film, che ora è finalmente pronto, sia per il terzo e la prima parte del quarto. Come sapete questa è una saga che va a estendersi" aveva spiegato Cameron qualche giorno fa alla D23 Expo, la convention organizzata dalla Disney per presentare tutti i nuovi progetti. "Ogni film trova il suo valore grazie alle persone che lo interpretano e tutti gli attori qui hanno il portato il cuore e l'anima nel realizzarlo - aggiunge il cineasta sull'incontro con la stampa in streaming sulla re-release del primo Avatar -. Gli spettatori rispondono alle emozioni che gli comunicano i personaggi, ma in questo caso si sono ritrovati anche nelle storie di persone blu alte oltre due metri e mezzo e con occhi molto grandi... Credo che molti abbiano amato Avatar perché quel mondo ci ha portato fuori dai nostri discorsi politici, dai problemi quotidiani, dal nostro caos, per entrare in un altro universo, dove certo, c'è anche il conflitto, ma dove tutto è filtrato dalla lente della scienza e della fantascienza". Per questo "qualunque sia la cultura a cui si appartiene, da quella cinese a quella nordamericana, ti immergi nel racconto. Le persone ritrovano l'universalità delle loro vite in questo mondo". Poi Avatar affascina perché "ci porta su un pianeta dove trionfa la natura, mentre nel nostro mondo ne siamo sempre più lontani. Un'assenza che ha degli effetti negativi su tutti noi".
L'idea, prima del debutto del sequel di riportare in sala il primo film nasce dal desiderio " di far vivere a una nuova generazione l'emozione di poter vedere, al massimo del suo splendore in questa versione rimasterizzata, Avatar sul grande schermo, per il quale è stato ideato, Chiunque abbia meno di 22 anni ed è diventato fan del film, lo ha scoperto fuori dai cinema ed averlo guardato così è come non averlo visto". Nell'incontro, i protagonisti si soffermano sull'importanza che ha avuto per loro partecipare ad Avatar. "Questo film mi ha dato una carriera, ha alimentato il mio amore per raccontare storie senza condizioni, mi ha insegnato a scavare di più nei personaggi - sottolinea Zoe Saldana -. Io non avevo fatto scuole di recitazione e Avatar è stato la mia Julliard (celebre accademia artistica Usa, ndr). Ero circondata di persone che volevano riuscissi". Per Sam Worthington, l'amore per il film è stato così globale anche perché "parla della ricerca di un senso di appartenenza, del legame che si prova quando si è parte di una comunità, qualcosa che tutti noi cerchiamo. Penso che nel subconscio Avatar comunichi un senso di sicurezza". Jim Cameron "è prima di tutto uno scienziato, e sono fiera di aver recitato una scienziata in un film dove non si semplifica il racconto per il grande pubblico, ma anzi, si vuole innalzare la comprensione su certi temi. Sapere che magari il mio personaggio possa aver ispirato più bambine a diventare scienziate, però non fumatrici - aggiunge sorridendo, riferendosi a una cattiva abitudine del suo personaggio - sarebbe il massimo".
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