"Oggi abbiamo ricevuto dall'Alleanza dei produttori la loro 'proposta definitiva e migliore'.
La stiamo analizzando e stiamo riflettendo sulla risposta".
Poche righe di comunicato del sindacato Sag-Aftra
annunciano una svolta sostanziale nei colloqui tra la sigla che
riunisce gli attori di Hollywood e gli Studios di produzione,
parti opposte nella vertenza aperta a metà luglio sul rinnovo
del contratto degli interpreti.
L'incontro di sabato è stato veloce e si è tenuto su Zoom,
alla presenza inedita dei dirigenti di ben sette tra le Major
tradizionali e i servizi di streaming: erano collegati Bob Iger
di Disney, David Zaslav di Warner Bros, Donna Langley di
NBCUniversal, Ted Sarandos di Netflix, Brian Robbins di
Paramount, Mike Hopkins e Jen Salke di Amazon e Tony Vinciquerra
di Sony.
La loro offerta "ultima e migliore" - che in gergo sindacale
significa che non sono disposti a cedere oltre e che ora spetta
alla controparte "prendere o lasciare" - prevede un bonus per
film e serie di successo in streaming, protezioni rispetto
all'uso dell'intelligenza artificiale e gli aumenti alle paghe
minime più alti degli ultimi 40 anni. L'ultima parola spetta ora
agli attori, i cui rappresentanti sono ancora riuniti per
studiare l'offerta. Nelle prossime ore, quindi, potrebbe
chiudersi lo sciopero cominciato il 14 luglio. Quello degli
sceneggiatori, cominciato a maggio, si è concluso a fine
settembre. Proprio di domenica.
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