(di Francesco Gallo)
Come ricordano puntualmente i titoli
di testa di Cattiverie a domicilio, in sala dal 18 aprile con
Bim-Lucky Red, questa storia è difficile credere sia vera,
eppure lo è. Cast impeccabile di attori inglesi, regista
talentuosa, Thea Sharrock al suo terzo lungometraggio, il tutto
per una commedia piena zeppa di umorismo British.
Siamo nel 1922 in una delle tante cittadine affacciate sulla
costa meridionale dell'Inghilterra. Qui ci sono due vicine di
casa che più diverse non potrebbero essere: Edith Swan (Olivia
Colman), originaria del posto, profondamente conservatrice e
succube del padre (Timothy Spall), e Rose Gooding (Jessie
Buckley) turbolenta e sboccata immigrata irlandese. Così quando
Edith e altre sue concittadine iniziano a ricevere lettere
oscene piene di cose scurrili ed esilaranti, i sospetti ricadono
inevitabilmente sulla politicamente scorretta Rose che viene
così accusata del reato. Ma le lettere anonime continuano e alla
fine scatenano una protesta popolare che scaturisce in un
processo. Le donne, però, guidate dall'illuminata poliziotta
Gladys Moss (Anjana Vasan), l'unica donna in un commissariato
tutto maschile, cominciano ad indagare sul crimine, convinte che
non sia affatto scontato che la colpevole sia Rose.
Quando lo sceneggiatore e attore comico britannico Jonny
Sweet ha scoperto casualmente la vera storia di due vicine di
casa in guerra e di una serie di lettere anonime oscene che
mandarono in subbuglio l'intera nazione all'inizio degli anni
'20, ha capito subito che sarebbe stato un grande punto di
partenza per scrivere la sua prima sceneggiatura
cinematografica. "Ricordo che avevo l'adrenalina alle stelle
perché stavo cercando proprio il tipo di storia che mi
permettesse un trattamento originale e divertente, ma che avesse
anche un significato profondo", racconta Sweet. "L'epoca e le
opinioni assurde della gente in quegli anni permettono di essere
divertenti, ma al tempo stesso profondi, sorprendenti e
moderatamente drammatici", aggiunge. "Un insieme di toni che ho
trovato assai allettante".
"Edith vive con la mamma e il papà ed è l'ultima di una vasta
progenie, malgrado sia giunta anche per lei l'ora di lasciare il
nido, non se ne andrà mai", commenta invece Colman.
"Curiosamente, dorme ai piedi del letto dei suoi genitori e
tutti e tre possono ascoltare i gioiosi accadimenti
nell'adiacente casa di Rose. Leggono spesso la Bibbia ed Edith è
una cristiana molto devota".
Rose, al contrario, è un personaggio molto diverso, con delle
sue complessità. "È irlandese, ha una figlia e ha anche un uomo
molto attraente", spiega Buckley. "È poi piena di energie e
adora la vita. Ama andare al pub, giocare, fumare e bere e
questo suo stile di vita è uno shock per Edith, che conduce al
contrario una vita monacale". "Ciascuna delle due donne vede
nell'altra qualcosa che apprezza e vorrebbe per sé - conclude
Buckley -. C'è, ad esempio, una parte di Edith, la sua
tenerezza, che Rose amerebbe avere, mentre Edith vorrebbe al
contrario l'impetuosità e la sfacciataggine di Rose".
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