Sta molto a cuore a Gipi "unastoria", che a differenza degli altri libri ha firmato anche con la sua data di nascita 1963-2013 e che ha segnato, dopo due anni di "silenzio", il ritorno del disegno da Gianni Pacinotti, vero nome dell'artista. Ed è proprio con questo graphic novel pubblicato da Coconino Press-Fandango che Gipi è entrato nella lista dei dodici candidati al Premio Strega 2014, segnando la prima volta di un fumetto al più prestigioso riconoscimento letterario italiano. "La prendo - dice Gipi - a ridere. Non so nulla, non so cosa significhi ne' come vengono scelti i libri allo Strega. Non so se e' la prima volta che viene proposto un fumetto, ma credo che nel 2014 l'abitudine all'immagine dovrebbe esserci". Film, video, fumetti si alimentano fra loro, ma "il racconto è il cuore di tutto, poi c'e' la forma. Ovviamente mi sento piu' a mio agio con il fumetto per capacita' tecnica ed esperienza" dice Gipi ma sottolinea: "E' raccontare storie che mi fa stare bene".
Presentato allo Strega da Sandro Veronesi e Nicola Lagioia, il graphic novel su cui punta molto il gruppo Fandango "è un lavoro - sottolinea Domenico Procacci - in cui c'è molta narrativa e tanta narrazione. C'e' tutto quello che credo un premio come lo Strega dovrebbe cercare nei libri". La fragilita', il passare degli anni, la paura della morte, l'amore e l'accettazione della vita ma soprattutto - spiega Gipi, 50 anni - "alla base del libro e' la questione dei figli e l'impossibilita' di averli. Quando mi hanno detto che io non potevo averne ho pensato chi se ne frega, posso adottarli, ma dentro di me una voce antichissima urlava come se fossi in trappola. Ma allora mi sono chiesto: la natura e' ostile, ti ama, non ti ama? Mi vuole male? E ci ho messo un po' a capire che non c'e' nessuna natura malevola ne' benevola". Gipi, che nel 2011 ha debuttato come regista con "L'ultimo terrestre" presentato con successo a Venezia, cui e' seguito il film-documentario "Smettere di fumare fumando" e ora sta combattendo con se stesso per chiudere un altro film,
"Wow!", in 'unastoria' racconta le avventure dello scrittore Silvano Landi, che disegna ossessivamente un albero spoglio e una stazione di servizio. Ricoverato in un ospedale psichiatrico dopo essere stato lasciato dalla moglie, alla soglia dei 50 anni, la storia di Silvano si intreccia con quella del suo avo Mauro, soldato sulle trincee della prima guerra mondiale, fino a diventare "unastoria". "Sono due opposti: un contemporaneo che potrebbe essere felice ma soffre in un ospedale psichiatrico e un uomo del passato che avrebbe tutte le carte per abbandonarsi alla disperazione e vuole vivere" spiega Gipi. Ma, "ho lavorato - racconta - al libro senza pensare. Avevo paura che il disegno ripartisse e non tornasse. Solo dopo ho cominciato a capire i motivi e i temi".
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