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Storia di Dora Bruder

Storia di Dora Bruder

Modiano racconta mistero di una ragazza uccisa ad Auschwitz

10 ottobre 2014, 17:01

Massimo Lomonaco

ANSACheck

Patrick Modiano, Dora Bruder - RIPRODUZIONE RISERVATA

Patrick Modiano, Dora Bruder - RIPRODUZIONE RISERVATA
Patrick Modiano, Dora Bruder - RIPRODUZIONE RISERVATA

''E' il suo segreto. Povero e prezioso segreto che i carnefici, le ordinanze, le autorita' cosiddette d'occupazione, il Deposito, le caserme, i campi, la Storia, il tempo - tutto cio' che insozza e distrugge - non sono riusciti a rubarle''. Il segreto di Dora Bruder, ebrea francese di 15 anni, non sara' mai svelato: Auschwitz lo impedira'. Quello di Modiano - ha detto giustamente Citati - e' un romanzo sul 'vuoto': la giovane si aggira in una Parigi deserta e silenziosa in cui non lascia tracce. Modiano racconta di essersi interessato a Dora leggendo un vecchio numero di 'Paris-Soir' del 31 dicembre 1941: quel giorno nel giornale appare un annuncio nel quale un padre e una madre affranti chiedono a chi ne puo' essere informato notizie della loro figlia. Una richiesta di aiuto rimasta sospesa, perche' appunto quel 'buco' rimarra' insoluto.

Modiano parte da questa richiesta: da li' ricostruisce la storia della famiglia, i possibili motivi che hanno indotto la ragazza a sparire e che cosa abbia fatto per quel lasso tempo. Ripercorre i quartieri periferici di Parigi dove forse la ragazza si e' aggirata: gli hotel oramai chiusi da tempo, i cinema che non esistono piu'. Otto mesi dopo la sua scomparsa, Dora torna visibile, in tempo per essere richiusa con il padre al Velodromo d'Inverno dopo la razzia degli ebrei francesi, e quindi deportata ad Auschwitz dove morira'. Quel che avvenne in quei mesi che precedettero la sua deportazione, resta dunque un mistero: forse fu una fuga d'amore, o forse no. Non e' dato saperlo. Tuttavia - e qui e' la grande maestria di Modiano - e' proprio grazie al suo atto di ribellione che Bruder esce da cono d'ombra della storia e rivive le sue passate giornate. Un modo, ineccepibile, di richiamare la Memoria al di la' delle cerimonie ufficiali, delle giornate dedicate. Di lei sappiamo che e' esistita, era alta 1,55, aveva il volto ovale, gli occhi castano-grigi, un cappotto sportivo grigio, un pullover bordeaux, gonna e cappello blu marina, scarpe sportive color marrone. Ed abitava in Boulevard Ornano 41, 18/o arrondissement. Sembra di vederla, prima di scomparire travolta dalla volonta' omicida nazista.

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