(ANSA) - BOLOGNA, 31 MAR - Greg Heffley si è forse montato la testa pensando di essere un Giulio Cesare del terzo millennio? Difficile dirlo senza un po' di ironia ma una cosa è certa, l'amato protagonista di Diario di una Schiappa ora parla latino. Dopo aver viaggiato nello spazio con 150 milioni di copie vendute nel mondo, traduzioni in 44 lingue e 51 paesi, Greg ora viaggia nel tempo e diventa un classico con la traduzione in latino del primo volume di 'Diario di una Schiappa: 'Commentarii de Inepto Puero', che uscirà il 6 maggio per Il Castoro in una tiratura di 10 mila copie in Italia e a seguire in Europa, mentre per Abrams negli Stati Uniti e nel resto del mondo sarà in libreria da settembre 2015.
L'edizione speciale, presentata in anteprima mondiale alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna da Il Castoro e l'editore americano Abrams, è tradotta da Monsignor Daniel B.Gallagher, latinista e curatore del profilo twitter in latino di Papa Francesco. "Speriamo di riuscire a darlo a Papa Francesco. Il suo latino è molto buono e gli piacerà sicuramente" ha detto a Bologna Monsignor Gallagher. Emozionato, in collegamento via Skype dagli Stati Uniti, Jeff Kinney, ha raccontato: "ero convinto di stare scrivendo per gli adulti mentre lavoravo al primo volume della Schiappa. Grazie all'incontro con Abrams ho capito che il libro poteva essere declinato in altro modo ed è stato un successo ma non mi aspettavo fosse di questa portata in tutto il mondo. Spero che la Schiappa in latino raggiunga quanti più ragazzi sia possibile. Forse può avvicinarli al latino in modo più appetibile". Tradotto integralmente in latino, anche il colophon, il Gregorii Heffley Libellus di Jeff Kinney auctore, nella versione di Gallagher mantiene tutta la su ironia. "E' stato estremamente divertente scrivere in un latino più lungo di 140 caratteri (quelli di un tweet). Il latino di cui mi occupo è quello della Curia Papale. Diario di una Schiappa è un libro delizioso e Greg mi ha ricordato come ero io alla sua età, nei primi anni del liceo" spiega Monsignor Gallagher. E aggiunge: "E' stata una sfida e contrariamente a quanto si possa pensare è stato più difficile rendere esperienze legate a un modo di pensare che non era quello degli antichi romani che fare i conti con termini tecnici". E' il caso dell'espressione "incrociare le dita": "non ne esiste un equivalente in latino per rendere questa immagine e alla fine ho scelto - spiega il Monsignore - la via discorsiva, descrittiva. La scaramanzia spiegata in un altro modo. La cosa più bella è stato scoprire che una lingua di duemila anni fa comunica certe sensazioni e stati d'animo ancora oggi". Kinney, che ha aperto da poco una libreria indipendente nel piccolo paese di Plainville, dove ovviamente venderà la Schiappa in latino, ammette: "no, non parlo latino, però sono andato a messa per anni".
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