L'attenta osservazione della società
contadina e dei suoi costumi popolari, i paesaggi struggenti
della terra sarda, l'amore contrastato, gli odi, la ricerca
spasmodica della verità, l'affascinante impasto tra dialetto e
lingua nazionale: sono i tratti principali di Dopo il divorzio,
romanzo firmato da Grazia Deledda, e proposto da Edizioni della
Sera a partire dal 15/12, con la presentazione di Aldo Maria
Morace e l'introduzione di Renato Marvaso. Usando come
espediente narrativo la proposta di legge del Governo
Zanardelli, respinta dopo dure polemiche nel 1902, la scrittrice
Premio Nobel racconta, prima fra tutti e in presa diretta, la
condanna sociale e lo scandalo provocato dal divorzio in Italia.
Mentre si consuma la travagliata storia d'amore tra il pastore
Costantino e Giovanna Era, prende vita un'appassionante vicenda
arricchita di dialoghi serrati e di uno stile letterario unico,
mentre sullo sfondo si intravede, mirabilmente descritto, un
panorama di pregiudizi contadini e saggezze popolari.
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