MILANO, 19 APR - E' il giorno della festa, dell'orgoglio, di un "traguardo raggiunto" per 'Tempo di libri', la Fiera dell'editoria italiana che si è inaugurata oggi alla presenza del ministro Dario Franceschini. Una prima edizione che sfodera un programma gigantesco realizzato in sette mesi, in cui c'è la voglia di "condividere", "lavorare insieme", "fare sistema", di non pensare più alle polemiche con Torino e al suo Salone che si inaugurerà il 18 maggio.
"E' una fiera bella, dinamica ed è parte di una sfida complessiva che il sistema Paese deve vincere: aumentare il numero dei lettori" ha detto prima del taglio del nastro il ministro Franceschini. E ai cronisti che gli chiedevano "lei era per un unico Salone?" ha risposto: "adesso vediamo Milano, in maggio Torino. Continuo a pensare che sia possibile una forma di collaborazione integrata ma lo vedremo dopo aver visitato i due Saloni. Non è una competizione". Anche il presidente di Aie, Federico Motta si è augurato di poter "continuare un percorso comune" dopo aver detto "un grazie personale a Dario Franceschini perché, al di là dei confronti stimolanti di questi mesi, possiamo interloquire con un ministro che ha a cuore il destino della cultura di questo Paese". L'Aie, ha aggiunto Motta, "è la casa di tutti gli editori italiani.
Finite le polemiche c'è però un clima di attesa e sospensione su quello che accadrà dopo lo sdoppiamento del Salone del Libro. Il rapporto con Torino "è molto buono e credo che anche loro faranno un buon lavoro quest'anno, poi più avanti si vedrà" ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. E il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni ha sottolinea che "non c'è divisione tra Milano e Torino ma al contrario credo ci sia una sana competizione".
Che si debba aspettare lo fa capire però chiaramente da Torino la sindaca Chiara Appendino che domenica sarà in visita a 'Tempo di Libri' insieme al presidente della Fondazione per il Libro Massimo Bray. "Per ora stiamo lavorando per fare un gran Salone del Libro e non abbiamo ancora ragionato su eventuali sinergie future" spiega la Appendino e aggiunge: "Le valutazioni si fanno alla fine. Con il sindaco Sala ci sono sempre stati ottimi rapporti, poi loro fanno il loro salone noi il nostro su cui sono concentrati i nostri sforzi".
Nel giro tra gli stand, su una superficie di 37 mila metri quadri, con 552 espositori e 2000 ospiti, la Fiera si presenta molto bella, meno dispersiva e più compatta, ariosa e dai colori più riposanti rispetto a quella di Torino. Ma al primo giorno non c'è molto frastuono tra i padiglioni. Poche le scolaresche e il pubblico ma all'inaugurazione è sempre un po' così. Il vero test sarà il week end anche se c'è il ponte del 25 aprile.
Il ministro Franceschini si ferma agli stand dei grandi gruppi, Gems, Mondadori, Einaudi, Rizzoli, saluta Elisabetta Sgarbi a quello de La nave di Teseo, è incuriosito dalla biblioteca digitale Future Library e anche alle Edizioni San Paolo e all'editrice Vaticana. Si sofferma a guardare alcuni libri, gli viene regalato 'Siamo in un libro. Reginald e Tina' (Il Castoro) di Mo Willems e annuncia anche l'uscita del suo romanzo 'Daccapo', domani per Gallimard, pubblicato in Italia nel 2011 per Bompiani. "So quanta emozione c'è qua. Quando nasce un libro è un figlio".
A Tempo di libri ci saranno 600 ospiti donne e "in questo senso la fiera rappresenta un'eccezione" ha spiegato la presidente della Fabbrica del libro, che organizza la Fiera, Renata Gorgani. "Nelle fiere del libro di solito le donne sono il 10%" ha aggiunto spiegando che tra le novità della fiera c'è "il fatto che non ci saranno tante presentazioni di libri, ma incontri con autori, giornalisti, professionisti, scienziati, esperti. Ci saranno autori che parlano di altri autori e i piccoli editori sono l'80 per cento delle presenze".
E il presidente di Fiera Milano, Roberto Rettani, lancia l'internazionalizzazione: "'Tempo di Libri' sarà sempre più votata all'internazionalità" dice. "Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale contando solo su di noi e sulle nostre idee. Questo è solo l'inizio" ha concluso Motta.
E Franceschini ha lanciato l'idea di un sostegno pubblico al settore dei libri. "Se il libro è importante per la crescita culturale del Paese, perché lo Stato aiuta il cinema, lo spettacolo dal vivo e non le case editrici?. Pensiamoci". L'obiettivo è sempre "creare più lettori".
il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il presidente dell'Associazione Italiana Editori Federico Motta,il presidente della Fiera di Rho Roberto Rettani, il ministro Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e il sindaco di Milano Giuseppe Sala alla Fiera di Rho-Pero
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