Truffe, esposizioni con quadri
falsi, prolifici falsari, fondazioni nate dal nulla. Guerre
intestine che ruotano attorno a critici d'arte o presunti tali e
malfattori, che negli ultimi decenni hanno fatto la loro fortuna
legando il proprio nome a quello di Amedeo Modigliani. Sono
alcuni dei 'protagonisti' del libro-inchiesta su 'L'affare
Modigliani' di Claudio Loidice e Dania Mondini, dal 10 ottobre
in libreria (Chiarelettere, 19 euro). All'ombra del grande Modì,
a cento anni dalla morte, emergono mercanti disposti a tutto, il
cui unico interesse è il profitto, opere che in poco tempo
acquisiscono un valore immenso, decuplicando le stime. Si tratta
di un business stimato in almeno 11 miliardi di euro, che
probabilmente non sarà sfuggito alla criminalità organizzata e
ai riciclatori internazionali. Gli autori promettono di solcare
le strade e i vicoli della Parigi dei primi del Novecento e per
rimanerci settant'anni, arrivando poi in Italia, seguendo il
destino funesto e criminale di tutti i grandi protagonisti di
una storia che li ha affascinati e che, ne sono certi,
conquisterà anche i lettori. Otto capitoli, con altrettante
scene del crimine in molte città italiane (Livorno, Roma,
Genova, Palermo...), ma anche a Londra, o Ginevra, per
raccogliere testimonianze preziose e documenti, molti dei quali
inediti e rivelatori, qui per la prima volta resi pubblici.
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