Andrée Poulin/Enzo Lord Mariano, QUI DA NOI NON C'E' POSTO (Lindau Junior, pp.32, 16 euro).
La parola rifugiato che fa rima con accoglienza, mentre razzismo e xenofobia vengono cancellati dal vocabolario: è un libro di speranza, ma anche un'occasione per far riflettere i più piccoli su un tema di scottante attualità come l'immigrazione "Qui da noi non c'è posto", il nuovo albo illustrato di Lindau Junior, in uscita il 29 novembre.
Scritto da Andrée Poulin, con i
disegni di Enzo Lord Mariano, il volume (che l'8 dicembre sarà
presentato a Roma nell'ambito di Più libri, più liberi) ha il
pregio di saper parlare al cuore, raccontando una storia che fa
commuovere, ma che appare necessaria perché con semplicità
insegna il valore della fraternità, della tolleranza e del
rispetto.
Troppe bombe, troppo sangue, l'unica scelta è partire
lasciandosi alle spalle il proprio paese: è così che i fratelli
Marwan e Tarek diventano profughi, iniziando il loro terribile
viaggio per mare su una barca sovraccarica di altri disperati.
Dopo una traversata che sembra non avere fine, in cui
conosceranno il rifiuto, l'indifferenza e il pregiudizio degli
altri, finalmente i due piccoli protagonisti troveranno rifugio
e, con esso, la speranza del futuro grazie ad altri bambini che
apriranno loro il proprio cuore. Il libro, il cui valore
educativo è stato riconosciuto da Oxfam Italia, vuole essere uno
strumento valido che docenti e genitori possono utilizzare per
spiegare ai bambini in modo diretto ed efficace non solo
l'importanza dell'accoglienza e la necessità di aprirsi verso
chi viene considerato 'diverso', ma anche il significato di
parole come "profugo", "profugo interno", "rifugiato",
"richiedente asilo", "apolide".
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