(di Angelo Cerulo) Le donne per "rifondare una società della solidarietà", le donne per "trasformare il mondo con un 'galateo' dei sentimenti e delle emozioni", le donne "per cercare regole per un comune sentire del cuore e dell'anima".
Le donne al centro, ma non da sole, non da sole specie per uscire dalla sofferenza e giungere al benessere: il filo rosso dell'Amore, in senso ampio, unisce e non divide, è 'per' non 'contro'.
Senza scomodare Bertold Brecht
("…la semplicità è difficile a farsi"), Elvira Frojo nel suo "Il
tempo del cuore. Il Galateo delle donne imperfette" (Edizioni
San Paolo 2020, 176 pagine, 18 euro), ricorre proprio alla
semplicità, quella del cuore, per tracciare i 'valori' delle
donne che sono universali, una narrazione che ricolloca nella
gerarchia dei sentimenti ciò che la figura femminile può
esprimere.
Tra pregiudizi e stereotipi, le storie di tante donne,
infatti, sono spesso vissute tra incomprensioni, disagi,
difficoltà e violenze. A ogni età. Può la donna "imperfetta"
essere protagonista di una "rivoluzione" dei sentimenti senza
esserne vittima? L'imperfezione, con una visione di costante
apertura e di accoglienza, e la fragilità, condizione
profondamente umana, possono essere il punto di forza dirompente
per un'inversione di marcia: questa la tesi di fondo del libro
di Elvira Frojo, napoletana che vive a Roma, già dirigente della
pubblica amministrazione, coniugata e con due figli, alla sua
nuova esperienza letteraria dopo coautrice di 'Non di solo pane'
(Le Lettere, 2015 e Maggioli, 2017), e autrice di 'Il sorriso
delle donne imperfette. Viaggio nell'alfabeto del benessere'
(San Paolo, 2018).
'Il tempo del cuore' non è un decalogo, è un libro per
riflettere, per sentire il gusto della vita, per sorridere -
dice - È un percorso di resilienza che crede nella possibilità
del cambiamento recuperando, con la profondità dei sentimenti
delle donne, forza interiore, autostima, solidarietà e
benessere". Il libro è un viaggio tra sentimenti e passioni, tra
solitudini e affetti, tra spiritualità ed eticità, vissuto anche
da donne incontrate dall'autrice. Donne che sognano, soffrono,
amano e che vivono, comunque, con gioia in ogni stagione della
vita.
Nel libro c'è anche il racconto di tre storie vere, una per le
principali fasce d'età per spiegare l'imperfezione della
fragilità, profondamente umana, quella ricerca di affettività
che ci accomuna, tutti. Spiega l'autrice: "La gioventù - alla
quale bisogna trasmettere i valori della bontà e del rispetto -
caratterizzata da una ragazza 'difficile' e da una madre che
lotta per lei e con lei e che alla fine di un percorso di
sofferenza approda alla serenità; la fase adulta con la
declinazione di un racconto forte, di una disillusione di una
donna persa in un falso mito 'trovato' su internet che si rivela
una figura pericolosa ma che con l'aiuto di un'amica e con il
coinvolgimento del marito ritrova la strada; la terza ed ultima
fase, quella della 'vita' - sì, vita non vecchiaia perchè c'è
una ricchezza di vitalità da trasmettere - con una figura
femminile, avanti negli anni, moglie di un primario, che
all'improvviso si ritrova sola ma riesce a scoprire in sé
risorse mai esplorate come la scrittura di poesie.
"Storie di donne imperfette: perché amiamo troppo? Perché
siamo multitasking? Perché doniamo senza chiedere? Perché
abbiamo sempre sofferto e soffriamo per superare pregiudizi? Non
lo so, non ho risposte, né certezze - conclude Elvira Frojo - ma
so che l'imperfezione di noi donne apre spazi infiniti".
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