Non un semplice riadattamento in romanzo del film con Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie, ma un viaggio immersivo tra ritratti, azione, drammi, sorprese, e un mare di aneddoti sulla mecca del cinema.
E' C'era una volta a Hollywood, il primo romanzo del regista americano (diritti già venduti in 25 Paesi), in arrivo in libreria il primo luglio con La Nave di Teseo.
Un debutto che arriva insieme
a quella che al momento sembra la conferma da parte del regista,
di un prossimo addio al cinema dopo suo il prossimo film: "Ora
sono al mio massimo livello, è per quello che voglio farlo - ha
spiegato Quentin Tarantino ospite di "Real Time with Bill
Maher" proprio per parlare del libro -. Conosco la storia del
cinema e da questo punto in poi i registi non migliorano. Ho
ancora un film da fare". Il regista non ha rivelato quale sia il
tema, ma ha rivelato che tra le possibilità, aveva considerato
anche un reboot de Le iene: "Lavorare per 30 anni aver fatto il
mio numero di film, non tanti come altri, è una lunga carriera.
E ho dato tutto quello che ho. Ogni singola cosa".
Un'energia e un amore smisurato per la settima arte riflessi
anche dal romanzo (la traduzione è di Alberto Pezzotta), che si
apre con i ringraziamenti alla moglie, al figlio e "a tutti gli
attori della vecchia guardia che mi hanno raccontato storie
impagabili sulla Hollywood di quel periodo. È grazie a loro se
tenete in mano in libro. Bruce Dern, David Carradine, Burt
Reynolds, Robert Blake, Michael Parks, Robert Forster e
soprattutto Kurt Russell". Un mondo che regala la percezione di
quanto a fondo il regista avesse esplorato sulla pagina scritta,
i personaggi, le storie e le situazioni per il film, vincitore
di due Oscar, per la scenografia e per Brad Pitt, miglior attore
non protagonista per la sua performance nei panni di Cliff
Booth. Quattrocento pagine che fanno comprendere maggiormente
tutti i protagonisti e comprimari: dal quasi divo Rick Dalton
(DiCaprio) del quale conosciamo più profondamente la fragilità,
al personaggio che nel romanzo ruba di più la scena, lo stuntman
Cliff Booth, cinefilo, seduttore, amico fedele e assassino.
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