ALESSANDRA NECCI. LA REGINA E
L'IMPERATRICE. Maria Antonietta e Maria Teresa. Due destini tra
l'assolutismo e il dramma della Rivoluzione (Marsilio, pp.528,
22 euro). Due donne "eccellenti", entrambe rimaste nella Storia.
Ma anche due distinte interpretazioni del potere, per proporre
una nuova riflessione sulla difficile transizione tra la fine
dell'assolutismo monarchico e l'affermazione, anche sanguinosa,
delle nuove istanze democratiche. E' un appassionante viaggio
nel Settecento quello proposto da Alessandra Necci nel suo "La
regina e l'imperatrice" (Marsilio), libro che racconta la storia
di Maria Teresa d'Austria e di sua figlia Maria Antonietta. Nel
volume l'autrice ripercorre i fatti cercando anche di
scandagliare pensieri e sentimenti delle due sovrane così
diverse tra loro. Mentre Maria Teresa, succeduta al padre Carlo
VI d'Asburgo, riuscì con umiltà e determinazione a diventare una
vera 'madre della patria', un'imperatrice propensa alla
mediazione, ma capace anche di fermezza e pragmatismo, che
attuerà una serie di importanti riforme, Maria Antonietta
invece, andata in sposa appena quattordicenne al delfino di
Francia per rinsaldare l'alleanza fra Vienna e Versailles, venne
considerata il simbolo di un potere opprimente: la regina,
attirando l'odio del popolo per gli errori della prima fase di
regno e per la violenta campagna denigratoria di cui fu vittima,
alla fine, dopo aver mostrato grande coraggio negli anni della
Rivoluzione, nell'ottobre del 1793 venne ghigliottinata.
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