TOMMASO STRAMBI, 'SIENA, LA SUA
BANCA E UNA SCOMODA VERITA'' (BALDINI+CASTOLDI, PP. 256, 19,00
EURO)
A dieci dalla morte di David Rossi, Tommaso Strambi,
giornalista di Qn-La Nazione che nella città del Palio fu
responsabile della redazione proprio in quell'epoca, pubblica
'Siena, la sua banca e una scomoda verità. Chi ha tradito David
Rossi'. Un libro sulla parabola del Monte dei Paschi e sulla
scomparsa dell'ex capo comunicazione della banca più antica
d'Italia: fu suicidio o omicidio?
Strambi, che a Siena e alla sua banca aveva già dedicato un
libro proprio 10 anni fa - 'I compagni del Monte - Politici e
banchieri di una storia italiana' -, conduce il lettore nei
vicoli della città ma pure nelle stanze della politica, per la
precisione del Pd e della sinistra di governo, prima del
terremoto che travolse Mps con le perquisizioni, gli avvisi di
garanzia, un arresto e il "volo giù dalla finestra" di Rossi,
morto a 51 anni il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dal suo
ufficio di Rocca Salimbeni.
Descrive, sulla base dei ricordi, degli articoli scritti e
con le parole dei testimoni di quell'epoca, il clima di inizio
2013, quando tutto precipitò e, come già accaduto per Craxi, ci
fu anche chi lanciò monetine contro l'ex presidente del Monte,
Giuseppe Mussari, l'avvocato "banchiere per caso". E poi c'è
David Rossi, di cui Strambi era amico e compagno di corsa, e la
sua storia: la passione per l'arte, gli esordi come giornalista,
la carriera prima nella Fondazione Mps e poi nella banca come
capo comunicazione, infine il 'loop' d'ansia nel qual era caduto
dopo essere stato perquisito seppur mai indagato.
David, così lo descrive Strambi anche attraverso le
dichiarazioni rese agli inquirenti da chi gli era vicino, negli
ultimi tempi era "disperato, spaventato": temeva di "essere
arrestato e di perdere il lavoro" e il "prestigio" nella sua
Siena, descritta come "un piccolo condominio dove lui era salito
all'attico". Per concludere con una "scomoda verità", affidata
alle conclusioni delle perizie disposte dalla commissione
parlamentare di inchiesta sulla morte di Rossi, il "punto fermo"
di cui parla la relazione finale: per il Ris e i medici legali
gli elementi oggettivi su salma e scena del crimine "sono
compatibili con il suicidio", "non ci sono indizi" della
presenza di terzi.
Un "ultimo colpo di scena" chiude il libro, ma "non riguarda
la morte di David". Sono le motivazioni della sentenza del
processo d'appello a Milano che ha assolto Mussari e gli altri
imputati per le presunte finalità illecite nelle operazioni di
finanza strutturata, Alexandria e Santorini, effettuate da Mps
per coprire le perdite dovute all'acquisizione di Antonveneta.
Per Strambi, allora, "da riscrivere", anche sulla base di altre
assoluzioni, è piuttosto la "cronaca di quanto avvenuto" a Mps,
banca "cresciuta per secoli e che per nel giro di pochissimi
anni si è ritrovata al centro di un uragano
economico-finanziario che ha rischiato di farla fallire".
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