Redatta dal filosofo e politologo
Augusto Del Noce nel 1975 per l'Enciclopedia del Novecento, una
delle opere più importanti dell'Istituto della Enciclopedia
Italiana, la voce Autorità viene riproposta ora in un volume di
Treccani Libri con la prefazione del direttore generale Massimo
Bray.
"L'eclissi dell'idea di autorità è tra i tratti essenziali
del mondo contemporaneo: ne è anzi, certamente, il tratto più
immediatamente percepibile".
Con questa considerazione iniziava il testo dedicato alla voce che offre una interpretazione sul rischio più che mai attuale di delegittimazione di famiglia, scuola e istituzioni politiche.
Come scriveva Del Noce, è una
voce che richiama l'attenzione su quel vuoto di autorità intesa
come guida o "direzione", secondo l'origine etimologica di
auctoritas che deriva da augere, far crescere, che include
l'idea che "nell'uomo si realizzi l'humanitas, quando un
principio di natura non empirica lo libera dallo stato di
soggezione e lo porta al fine che è suo, di essere razionale e
morale". Ma oggi, scriveva cinquant'anni fa Del Noce "la
sensibilità corrente associa per lo più l'idea di autorità a
quella di repressione, la fa coincidere, al contrario di ciò che
l'etimo esprime, con ciò che arresta la crescita, che vi si
oppone".
Il venir meno di autorità come guida ha finito per toccare,
come ricorda Bray nella prefazione, "alcune delle strutture
fondamentali della vita collettiva, purtroppo oggetto negli
ultimi decenni di processi di delegittimazione e privazione di
autorevolezza: famiglia, scuola e istituzioni politiche, pur
continuando a svolgere un ruolo imprescindibile appaiono oggi
indebolite e sempre più in affanno nell'adempiere al loro
tradizionale compito di indirizzo e guida nel percorso di
partecipazione degli individui alla vita di comunità". In questo
senso, conclude Bray, "la rilettura della voce redatta da
Augusto Del Noce potrà certamente rappresentare un'esperienza
ricca di riferimenti e spunti di riflessione più che mai
attuali".
Il libro Autorità contiene una riflessione sul mondo
contemporaneo occidentale, strettamente connessa con la crisi
della tradizione e con l'affermazione del primato del benessere
e della libertà, con l'ausilio del pensiero di molti filosofi
otto-novecenteschi come Weber, Guènon, Arendt, Weil o Adorno e
declinata nei fenomeni storici più importanti degli ultimi
secoli: rivoluzioni, guerre mondiali, totalitarismi.
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