A un anno esatto dalla morte di
Mario Cerne, figlio dello storico commesso di Umberto Saba,
torna in attività, opportunamente restaurata, la Libreria Saba.
Stessa proprietà dei locali - la comunità ebraica cittadina -
stessa proprietà dei beni - la famiglia Cerne, oggi alla terza
generazione - stesse scaffalature in legno semplice e stessa
carta da parati, ormai sbiadita e con qualche malinconica
chiazza di umidità.
Nuovo è il gestore, Massimo Battista che ha
accolto la sfida commerciale e ha trasformato il luogo in un
negozio un po' museo e un po' libreria vera e propria.
Insomma, l'antro del poeta con l'aggiunta di un tocco di
modernità.
"Questa libreria non verrà mai snaturata ma qualcosa
di contemporaneo ci vuole - spiega Battista - Questo posto deve
fare un po' meno paura e la gente deve entrarvi con affetto,
dunque faremo anche presentazioni". Dunque, accanto alla
macchina da scrivere che fu del poeta e ai suoi libri ben
individuabili perché contrassegnati da cartellini "non in
vendita", ci sono scrittori e poeti contemporanei, locali e
internazionali.
Nuovo è anche il logo, ideato da Paolo Prosen, o meglio
parzialmente nuovo perché, partendo dal timbro che disegnò
all'epoca un altro poeta, Virgilio Giotti, il simbolo è oggi un
libro che si apre in un albero che dà cuori come frutti,
ispirato ai versi dell' Arboscello di Saba. "Grosso lavoro sarà
portare nuovo pubblico", anticipa Battista. Ma la vicensindaca,
Serena Tonel, e il presidente del Consiglio regionale Mauro
Bordin, hanno preso l'impegno che saranno vicini all'iniziativa.
Alla cerimonia erano presenti anche i genitori di Giulio
Regeni.
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