(di Mauretta Capuano) UN TEMPO, UN LUOGO.
RACCONTI DI FOTOGRAFIA (CONTRASTO, PP 191, EURO 22), A CURA DI ALESSANDRA MAURO.
La fotografia ha cambiato il modo di vedere la realtà ed è
entrata prepotentemente anche nella scrittura. Ce lo mostra
l'antologia 'Un tempo, un luogo. Racconti di fotografia' in cui
Alessandra Mauro ha raccolto 11 storie nate da immagini che
hanno ispirato chi le ha scritte. E fra gli autori ci sono Lewis
Carroll, Virginia Woolf, Arthur Conan Doyle, Italo Calvino,
Raymond Carver e anche una fotografa di professione, poi
scrittrice Premio Pulitzer, poco conosciuta in Italia ma molto
famosa in America, Eudora Welty.
"Questo libro è un frutto del lockdown. Molto materiale lo
avevo a casa, altro lo ho trovato consultando biblioteche
online, soprattutto americane. Tutti gli autori di questa
antologia, che si apre con Carroll e si chiude con Tabucchi,
hanno un nesso con la fotografia o perchè la hanno praticata
come grandi appassionati o come veri professionisti. Lewis
Carroll era un fotografo, infatti sappiamo che viso aveva
veramente la protagonista di Alice nel Paese della meraviglie.
Luigi Capuana non solo era un fotografo ma ha creato uno dei
primi archivi fotografici, nel suo paese. Virginia Woolf si
ispirava alla fotografia per cominciare a scrivere. E Antonio
Tabucchi - ne parlavo con la moglie che mi ha dato la
possibilità di pubblicare nell'antologia 'Una lettera ritrovata'
del 2011, ispirata all'autoritratto da annegato di Hippolyte
Bayard del 1840 - era attratto dalla fotografia che come la
scrittura è traccia, segno, suggestione affascinante e
misteriosa" racconta all'ANSA la Mauro, direttrice editoriale di
Contrasto. Ma a guidarla è stata la ricerca della fotografia
come tema fondamentale del racconto. "Victor Hugo nell'Ottocento
fotografava molto, ma la fotografia non è mai stata un tema
fondamentale del suo raccontare" spiega la Mauro.
Il caso di Eudora Welty è particolare. "Prima di darsi alla
scrittura e vincere il Pulitzer, nel 1979 per 'La figlia
dell'ottimista', era una fotografa professionista che negli
anni della Depressione fotografava le persone e le situazioni
che aveva semplicemente difronte a se. "Famosa per il monologo
'Com'è che abito all'ufficio postale', diventato un classico
della letteratura americana, è in omaggio a lei che il primo
tipo di posta elettronica venne chiamato Eudora. 'Un tempo, un
luogo' è un titolo ripreso da lei ed è il senso profondo di
cos'è la fotografia. Come diceva Louis Malle 'è l'arte di
fermare il tempo'" ricorda la Mauro.
Il racconto di Carver, 'Mirino' del 1981 vede un fotografo
senza mani suonare all porta del protagonista per vendergli una
fotografia della sua casa e nasce un gioco "questa volta
liberatorio, tra fotografo e fotografato" dice la curatrice
dell'antologia.
'I sudari di Veronica', uno dei più perturbanti racconti di
Michel Tournier, che la Mauro ha trovato in italiano consultando
una biblioteca americana online durante la prima ondata di
pandemia, vede il giovane modello Ettore, protagonista della
storia, "perdere di giorno in giorno peso e presenza fisica
difronte all'obiettivo della fotografa Veronica, come se i
continui prelievi fotografici gli sottraessero la vita stessa"
spiega la Mauro. "Ho sempre pensato che la fotografia sia più
vicina alla scrittura, alla letteratura, che non alla pittura,
perchè è legata alla narrazione" sottolinea la curatrice del
libro in cui troviamo anche Julio Cortazar e Daphne Du Maurier.
E ci potrebbe essere anche un secondo volume "più legato ad
oggi, più sul versante del reportage" annuncia la Mauro.
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