ROMA- Il nuovo libro-inchiesta di Fabrizio Gatti, 'L'infinito errore. La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare', in libreria dal 15 aprile per La Nave di Teseo e nella classifica dei libri più venduti, finisce nella 'blacklist' di Google. Lo annuncia l'editore del libro e sottolinea che "sarebbe dunque impossibile poter fare pubblicità su siti, blog, podcast e negli spazi di proprietà di Google, per le idee contenute ed espresse dall'autore nel suo libro".
"Fabrizio Gatti, scrittore e giornalista investigativo e inviato del settimanale L'Espresso, ha documentato le responsabilità del regime cinese, dei governi alleati e dell'Oms nella ritardata risposta alla pandemia di Covid-19 che, come spiega il sottotitolo del libro, Cina, governi e Oms avrebbero dovuto evitare. Mi auguro che Google - proprio per la sua posizione di primo piano - possa contribuire a favorire la riflessione e la discussione sulla catastrofe sanitaria e umana che ha colpito il mondo. C'è una grande differenza tra l'offesa gratuita e il diritto di critica, soprattutto quando questa critica, come dimostra Fabrizio Gatti con il suo libro-inchiesta L'infinito errore, è ampiamente documentata" dice Elisabetta Sgarbi, direttore generale e editoriale della casa editrice.
Tutto è accaduto, spiega la Nave di Teseo, "a seguito di un'intervista rilasciata da Gatti per un podcast di interviste visibile su Youtube, dopo vari infruttuosi tentativi è risultato impossibile da parte del proprietario del podcast poter procedere alla 'sponsorizzazione pubblicitaria' del video in questione. Google ha giustificato questo diniego con un messaggio agli autori dei contenuti: 'La informiamo che, a seguito del ricorso eseguito dal nostro staff, il dipartimento conferma la disapprovazione del video della campagna 'pdr Gatti' per eventi sensibili collegato a Covid-19 (può trovare l'informativa della policy)'".
L'informativa stabilisce che "gli inserzionisti devono rispettare le norme Google Ads quando pubblicano contenuti riguardanti il coronavirus (Covid-19), in particolare quelle relative agli eventi sensibili. Tali norme vietano qualsiasi contenuto che mostri intenti speculativi o manchi di ragionevole sensibilità nei confronti di questa crisi sanitaria globale. Una motivazione generica, ma lo staff di Google - afferma La Nave di Teseo - non aggiunge altro".
"Esprimo la mia piena solidarietà ai colleghi che sono stati o saranno danneggiati economicamente, soltanto per aver dato spazio a L'infinito errore e alla mia ricerca. Mi auguro che Google riveda al più presto la sua posizione. Già dobbiamo sopportare il regime cinese e le conseguenze del suo mancato contenimento del nuovo coronavirus. Ritenere offensiva la mia documentata indagine su quello che è accaduto e ostacolarne in qualche modo una sua più ampia diffusione, come ha deciso Google, è l'ennesimo sintomo di una deriva molto preoccupante.
Una volta superata con i vaccini l'infezione, come scrivo nel mio libro, dovremo difendere le nostre democrazie dal totalitarismo e dal monopolio digitale" afferma Gatti.
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