DAVID BOWIE, IL DIVINO ALCHIMISTA (ARCANA, PP 335, EURO 18.50)
Ha sognato mondi impossibili, creato personaggi incredibili da Ziggy Stardust al Blind Prophet di Blackstar e Lazarus, è stato un alieno, un dio del rock che non è mai realmente appartenuto a questa Terra e ha fatto vacillare le nostre certezze. In 'David Bowie. Il Divino Alchimista' Dalila Ascoli esplora la via della spiritualità e dell'esoterismo per raccontarci un Duca Bianco inedito. Pubblicata da Arcana, senza foto, è una biografia fuori dagli schemi, che ci fa entrare nel cuore più nascosto di David Robert Jones, vero nome di David Bowie, morto nel 2016, con tanti riferimenti agli album e ai testi delle canzoni.
Il libro, frutto di anni di documentazione e della passione sconfinata, fin da ragazzina, della Ascoli per Bowie, esce mentre arriva l'annuncio che a maggio, al Festival di Cannes 2022, si vedrà 'Moonage Daydream', l'atteso documentario dedicato a Bowie di Brett Morgen, primo film ad essere approvato ufficialmente dagli eredi. "Approfondisco la ricerca di spiritualità, fin dagli inizi della carriera di Bowie e quella sua sete di conoscenza, a volte proprio ossessiva. La fascinazione dell'occulto in Bowie è molto presente, ci sono tante tracce nella sua produzione artistica, basta pensare ai gesti. C'è una foto famosissima di Bowie che porta il dito sulle labbra sigillate per invitare al silenzio, un segno iniziatico che più traslato è un invito a far tacere la ragione per ascoltare l'inconscio. Bowie era un seguace del mago inglese Crowley e c'è una foto di loro due che incrociano le braccia sul petto portando le mani sulle spalle ed è un gesto che si ripete fino a Lazarus, sul letto d'ospedale. E poi la famosa foto sul retro dell'album Station to Station in cui Bowie disegna sul pavimento l'albero della vita con l'abito a strisce che poi indosserà nel video di Blackstar" spiega all'ANSA la Ascoli che è laureata in sociologia delle comunicazioni di massa, ha conseguito un master in giornalismo, collaborato con diverse testate nazionali e attualmente lavora nella Pubblica amministrazione. La biografia, che non segue la cronologia ma il percorso tematico, prende spunto anche dalla tradizione aneddotica che accompagna dall'antichità la vita di personaggi straordinari.
"E' la cosiddetta Leggenda dell'Artista in cui ci sono dei fatti ricorrenti diventati dei topos narrativi, come una sorta di identikit di chi è l'artista: enfant prodige baciato dalla sorte, quasi sempre autodidatta, con una personalità un po' fuori dalle regole. Bowie incarna proprio questo mito e ne ho seguito le tracce punto per punto. Al momento della nascita nel '47, secondo la madre, l'ostetrica, che aveva fama di veggente, osservando il neonato David aveva detto che era già stato su questa terra e che si intuiva dagli occhi che era uno che la sapeva lunga. E' tutto documentato. E poi, il fatto di essere nato l'8 gennaio, come Presley, sembra quasi il segno di un predestinato a un futuro di successo" spiega l'autrice del libro.
Il Duca Bianco, che era un autodidatta, come ha detto in varie interviste, ha sempre avuto anche una passione straordinaria per la lettura come si vede nella Lista dei 100 libri amati, o quanto meno letti. La Ascoli nel libro ci racconta anche i maestri tra i quali spicca il grande coreografo e mimo britannico Lindsay Kemp "che gli ha insegnato a usare il corpo, lo ha avvicinato al teatro" e William Burroughs che gli ha fatto conoscere la tecnica del cut-up per cui prendeva ritagli di giornale e poi li ricombinava a piacimento. "L'esoterismo era una passione profonda di Bowie, ecco perché non l'ha mai abbandonata, dalla famosa canzone 'Quicksand' nell'album 'Hunky Dory' si arriva a Blackstar" spiega l'autrice..
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