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Editori Indipendenti, si riapra il tavolo su legge libro

Editori Indipendenti, si riapra il tavolo su legge libro

Presidente Palombi, è allarme su costi carta, in due anni +40%

ROMA, 02 dicembre 2023, 19:28

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(di Mauretta Capuano) Il mercato del libro è stabile, in realtà flette di poco, ma il panorama "non è incoraggiante. È sempre più difficile fare l'editore e in particolare l'editore indipendente in Italia, questa non è una cosa buona non solo per noi ma per il Paese e i lettori". Lo dice all'ANSA il presidente dell'Associazione degli Editori Indipendenti-Adei, Andrea Palombi, che lancia un appello al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al Governo "affinché si prendano più a cuore il destino del libro". "Il problema vero è che c'è un aumento dei costi molto importante, a cominciare da quello della carta che in due anni è aumentata del 40%. Sono cresciuti i costi di logistica, di spedizione, insomma i costi di produzione e anche di distribuzione. L'erosione dei margini è drammatica e colpisce specialmente chi non può contare, come i grandi gruppi, su una sinergia tra distribuzione del proprio marchio e catena di librerie".
    Ma quali sono i problemi più urgenti da risolvere? "si era arrivati a una buona bozza di legge per il libro con la passata legislatura. Bozza che era un collegato alla legge di stabilità di cui si sono perse le tracce, non se ne parla più. Era una legge che avrebbe dato una mano a tutta la filiera editoriale.
    Dunque, c'è una giusta e ottima legge per il cinema, che quest'anno è arrivata a stanziare fino a 750 milioni l'anno, e non c'è una legge per il libro. Chiediamo che venga ripresa, riaperto un tavolo per un intervento organico sul libro di cui hanno bisogno tutti".
    In questo capitolo generale, Palombi sottolinea un'incongruenza: c'è una detrazione fiscale per gli acquisti di carta per i giornali e i periodici, ma non c'è per gli editori di libri e non si capisce in base a quale strano criterio. Sarebbe molto semplice e anche poco costoso estendere quel supporto anche agli editori di libri. Abbiamo già scritto una lettera al ministro Sangiuliano sul problema della carta che ci sta particolarmente a cuore e sul quale sarebbe particolarmente urgente intervenire.
    Gli editori indipendenti sono quelli che fanno scouting e ricerca, da cui spesso attingono anche i grandi editori, basta sottolineare il fatto che un editore indipendente, L'Orma, è l'unico in Italia ad avere pubblicato il Premio Nobel per la Letteratura 2022 Annie Ernaux". Come del resto, aggiunge, " sarebbe giusto pensare a detrazioni fiscali sull'acquisto di libri. Come sottolineo sempre, Adei è importante perché difende la differenza, il pluralismo editoriale e quindi culturale. Tra il 2019 e il 2021 hanno chiuso il 10% delle case editrici in generale".
    Spesso, continua il presidente di Adei, "registriamo passi indietro anziché passi in avanti. Tutto fa pensare alla cancellazione del decreto per le biblioteche che stanziava dei fondi per permettere di acquistare libri e la 18App che è diventata un bonus per la cultura e il merito, uno strumento che funzionava bene è stato molto ridotto".
    Palombi lancia un allarme anche in vista di Italia Paese Ospite alla Buchmesse di Francoforte 2024. "Sarebbe importante avere un dialogo con l'Ice- Istituto Commercio Estero, in modo che fosse così rappresentata tutta l'editoria al meglio, ma stranamente questa amministrazione pubblica sembra voler dialogare solo con un'associazione di editori, non ne capiamo bene il perché, ma così per adesso sembra essere". Anche con l'Associazione Italiana Editori "ci sono una serie di battaglie che si possono portare avanti insieme, come il discorso sulla carta, però anche dall'Aie registriamo un atteggiamento di ostilità verso Adei che conta 220 editori e anche qui non capiamo perché". Altro tema importante "è la traduzione delle opere italiane all'estero che resta una cosa complicata perché deve essere l'editore italiano ad anticipare i soldi poichè la legge stabilisce che l'amministrazione pubblica italiana non possa versare i contributi finanziari all'estero".
   

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