(di Mauretta Capuano)
Il mercato del libro è stabile, in
realtà flette di poco, ma il panorama "non è incoraggiante. È
sempre più difficile fare l'editore e in particolare l'editore
indipendente in Italia, questa non è una cosa buona non solo per
noi ma per il Paese e i lettori". Lo dice all'ANSA il presidente
dell'Associazione degli Editori Indipendenti-Adei, Andrea
Palombi, che lancia un appello al ministro della Cultura Gennaro
Sangiuliano e al Governo "affinché si prendano più a cuore il
destino del libro".
"Il problema vero è che c'è un aumento dei costi molto
importante, a cominciare da quello della carta che in due anni è
aumentata del 40%. Sono cresciuti i costi di logistica, di
spedizione, insomma i costi di produzione e anche di
distribuzione. L'erosione dei margini è drammatica e colpisce
specialmente chi non può contare, come i grandi gruppi, su una
sinergia tra distribuzione del proprio marchio e catena di
librerie".
Ma quali sono i problemi più urgenti da risolvere? "si era
arrivati a una buona bozza di legge per il libro con la passata
legislatura. Bozza che era un collegato alla legge di stabilità
di cui si sono perse le tracce, non se ne parla più. Era una
legge che avrebbe dato una mano a tutta la filiera editoriale.
Dunque, c'è una giusta e ottima legge per il cinema, che
quest'anno è arrivata a stanziare fino a 750 milioni l'anno, e
non c'è una legge per il libro. Chiediamo che venga ripresa,
riaperto un tavolo per un intervento organico sul libro di cui
hanno bisogno tutti".
In questo capitolo generale, Palombi sottolinea un'incongruenza:
c'è una detrazione fiscale per gli acquisti di carta per i
giornali e i periodici, ma non c'è per gli editori di libri e
non si capisce in base a quale strano criterio. Sarebbe molto
semplice e anche poco costoso estendere quel supporto anche agli
editori di libri. Abbiamo già scritto una lettera al ministro
Sangiuliano sul problema della carta che ci sta particolarmente
a cuore e sul quale sarebbe particolarmente urgente intervenire.
Gli editori indipendenti sono quelli che fanno scouting e
ricerca, da cui spesso attingono anche i grandi editori, basta
sottolineare il fatto che un editore indipendente, L'Orma, è
l'unico in Italia ad avere pubblicato il Premio Nobel per la
Letteratura 2022 Annie Ernaux". Come del resto, aggiunge, "
sarebbe giusto pensare a detrazioni fiscali sull'acquisto di
libri. Come sottolineo sempre, Adei è importante perché difende
la differenza, il pluralismo editoriale e quindi culturale. Tra
il 2019 e il 2021 hanno chiuso il 10% delle case editrici in
generale".
Spesso, continua il presidente di Adei, "registriamo passi
indietro anziché passi in avanti. Tutto fa pensare alla
cancellazione del decreto per le biblioteche che stanziava dei
fondi per permettere di acquistare libri e la 18App che è
diventata un bonus per la cultura e il merito, uno strumento che
funzionava bene è stato molto ridotto".
Palombi lancia un allarme anche in vista di Italia Paese Ospite
alla Buchmesse di Francoforte 2024. "Sarebbe importante avere un
dialogo con l'Ice- Istituto Commercio Estero, in modo che
fosse così rappresentata tutta l'editoria al meglio, ma
stranamente questa amministrazione pubblica sembra voler
dialogare solo con un'associazione di editori, non ne capiamo
bene il perché, ma così per adesso sembra essere". Anche con
l'Associazione Italiana Editori "ci sono una serie di battaglie
che si possono portare avanti insieme, come il discorso sulla
carta, però anche dall'Aie registriamo un atteggiamento di
ostilità verso Adei che conta 220 editori e anche qui non
capiamo perché". Altro tema importante "è la traduzione delle
opere italiane all'estero che resta una cosa complicata perché
deve essere l'editore italiano ad anticipare i soldi poichè la
legge stabilisce che l'amministrazione pubblica italiana non
possa versare i contributi finanziari all'estero".
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