La poesia ha un posto speciale al Festivaletteratura di Mantova che nell'edizione dei suoi 25 anni propone, oltre al 'Furgone Poetico' - lanciato nel 2020, che attraverserà le vie della città nei cinque giorni del Festival,- 'La pesca poetica', un'installazione a Piazza Sordello dedicata ai versi generati da un algoritmo. "Un divertimento tecnologico-letterario attraverso il quale si vuole provare a generare poesia attraverso un'intelligenza artificiale che traduce in rima o in versi liberi i variabili umori del lago di Mantova" come viene annunciata l'iniziativa, a cura di Matteo Loglio, designer che si occupa di interazioni e prodotti del futuro. I dati sulla temperatura, la clorofilla e altre sostanze presenti nel lago, raccolti alle diverse ore del giorno dai sensori posizionati su alcune boe fisse, muovono l'algoritmo a produrre nuovi componimenti, grazie a un lungo apprendistato condotto nei mesi antecedenti al Festival su alcuni classici della poesia italiana tra Ottocento e Novecento, da Giovanni Pascoli a Dino Campana. Il risultato sono sorprendenti "poesie del lago" che durante il Festival arriveranno, a seconda dell'ispirazione, nella postazione a Piazza Sordello. "Il lago ha tanti pensieri, sparsi nell'acqua. A volte scrive poesie, che si perdono anch'esse nell'acqua. Per non lasciare che tanti versi ispirati si perdano sul fondo o finiscano distrattamente nella pancia dei pesci, bisogna mettersi a pescarli" viene sottolineato nella presentazione. Tra le novità anche 'Odonomastica', un progetto partecipato intorno ai nomi delle strade che attraverso una serie di incontri e alcune riflessioni con l'avvocatessa e scrittrice Deirdre Mask cercherà di fare luce su cosa comporta l'intitolazione di una strada, piazza o vicolo dal punto di vista sociale e antropologico. Il pubblico potrà partecipare, anche lungo le vie incontrate tra pagine di libri o testi di canzoni che ha amato, segnalando in prima persona quali strade hanno indelebilmente segnato la propria esperienza di lettori, collaborando a creare una 'Città scritta' in cui la via Pal si interseca con Baker Street per poi affacciarsi su Piazza Grande.
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