Ha da poco aperto una nuova
flagship lungo il "miglio d'oro" di Fifth Avenue e l'anno scorso
ha portato per il suo show annuale le donne piu' belle del mondo
a Shanghai. In patria pero' Victoria's Secret sta perdendo i
pezzi. Alle clienti americane dell'anno del #MeToo non piace
piu' la catena di lingerie pensata per soddisfare le fantasie
del maschio eterosex.
Reggiseni a balconcino, trasparenza, pizzi neri, raso
frusciante, sexy spinto o ingenuo neo-vittoriano: sono oltre 40
anni che Victoria's Secret domina il mercato dell'intimo. La
catena e' ancora la number one negli Usa ma il primato sembra
decisamente in declino. "Il sesso non vende", ha decretato il
"Wall Street Journal" di fronte a un calo del 41% del titolo del
gruppo L. Brand a cui fa capo la catena. Le dimissioni della Ceo
Jan Singer dopo una polemica seguita a frasi anti-trans di un
altro executive del gruppo, sono state l'ennesimo segnale che
qualcosa non funziona piu' nel rapporto con le consumatrici.
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