Lino, fibra d'ananas, cotone, sono i
materiali naturali che potrebbero sostituire le microfibre
nell'abbigliamento, mettendo fine allo scempio del mare sommerso
dalla plastica e rendendo l'industria della moda competitiva e
davvero sostenibile, visto che, le principali responsabili di
questo grave problema ambientale, sembrano essere proprio le
micro particelle dei tessuti derivati dalla plastica, che
arrivano in mare con un semplice carico in lavatrice.
Un lavaggio produce milioni di microfibre di dimensioni
inferiori ai 5 mm che si riversano in mare dai tubi di scarico
dove vengono ingerite dagli organismi marini, entrando così
nella catena alimentare. Il 40% delle microfibre non è filtrato
dagli impianti e finisce nell'ambiente. Con #Stopmicrofibre
Marevivo ha rivolto un appello ai tessutai, davanti a una platea
di stilisti in erba dell'Accademia di Costume & Moda a Roma,
chiedendo loro di trovare soluzioni alternative all'uso dei
tessuti sintetici per salvare il mare dall'invasione della
plastica.
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