"A forza di fare rock duro è inevitabile finire nel metal, è una evoluzione naturale". Vasco Rossi sta mettendo a punto lo show che debutterà stasera allo stadio Olimpico di Roma e che sarà replicato sempre a Roma giovedì e il 30 giugno per poi approdare per quattro sere allo stadio San Siro a Milano il 4, il 5, il 9 e il 10 luglio.
Vasco ha provato lo show all'Olimpico davanti ad una platea di qualche migliaio di fan.
"Quando abbiamo cominciato la carriera facevamo rock'n'roll un po' così, diciamo alla buona - racconta - negli anni siamo cresciuti e nella band sono entrati musicisti sempre più bravi.
Ora le cose sono cambiate di nuovo; abbiamo una chitarra ritmica e un batterista che ci hanno aiutato a compiere la svolta". Le due new entry in questione sono Vince Pastano alla chitarra e Will Hunt, implacabile e spettacolare batterista della florida preso in prestito dagli Evanescence.
"Questo è il Vasco di oggi - dice secco il Komandante - sono un duro che dura. Sono tornato in forma e dopo due anni in cui la gente è stata impegnata a vedere come stavo e come non stavo, torno più duro che mai".
La svolta stilistica è evidente: la prima parte del concerto è puro metal con il sound scandito dalla batteria di Will Hunt e Steff Burns, il chitarrista divo che imperversa. "Potevo fare un tour celebrativo ma non ne avevo voglia - prosegue Vasco - il titolo decisivo per la composizione della scaletta è 'Gli spari sopra' che apre lo show, un pezzo così forte che ci ha costretto ad andargli dietro e alla fine ne è uscita fuori una scaletta spietata".
Il palco è imponente (800 metri quadri, appesi ci sono 4 chilometri di americane), con una passerella a 'V' che attraversa la platea, un scenografia con due 'V' rovesciate, uno schermo centrale che serve a dare profondità, due megaschermi laterali, effetti luce e laser e sofisticate torri di amplificazione.
La prima parte - lo show dura due ore e mezza - si chiude con 'Liberi liberi". "Era un sacco di tempo che mi chiedevano di inserirla, ora finalmente saranno tutti contenti".
Il metal scompare con i bis e così ritorna il Vasco classico, con un deciso cambiamento di atmosfera a una scelta coraggiosa.
"I bis sono i bis e certi classici non vanno toccati", commenta Vasco per spiegare il suo show che lui stesso ha definito "una festa laica di Comunione e liberazione" e che inevitabilmente si chiude con 'Albachiara'.
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