(ANSA) - ROMA, 17 SET - E' stato uno degli eventi teatrali della scorsa stagione, con 50 mila spettatori in due mesi, applausi a scena aperta, standing ovation a ripetizione.
Ora il musical Jesus Christ Superstar torna sul palco del Teatro Sistina a Roma, dal 19 al 28 settembre, con un cast d'eccezione: quello originale del film di successo del 1973. Al Gesù interpretato da Ted Neeley, che già era stato chiamato dal regista Massimo Romeo Piparo per lo spettacolo della scorsa primavera, si sono affiancati anche Maddalena-Yvonne Elliman e Pilato-Barry Dennen. I tre attori protagonisti della storica pellicola di Norman Jewison si ritrovano così per la prima volta dopo oltre 40 anni negli stessi ruoli di allora. Con qualche ruga in più, ma - a vederli insieme - anche con la stessa sintonia.
"E' una reunion storica - spiega Piparo, regista e direttore artistico del Sistina, che festeggia il ventesimo anniversario dell'edizione italiana dell'opera rock -, anche nel ricordo di Carl Anderson (il Giuda nero scomparso nel 2004). Ora c'è pure un interesse da Londra per lo spettacolo e si sta cominciando a parlare di un possibile tour europeo a fine 2015, con la produzione italiana. Tim Rice, che firmò il musical insieme a Andrew Lloyd Webber, sarà a Verona il 12 ottobre per vederlo.
Questo dimostra che il teatro non ha età, come non hanno età i protagonisti e il titolo dello spettacolo, che ancora oggi risulta moderno con tanti spunti di attualità: uno su tutti - afferma - è il messaggio pacifista, nel 1973 come nel 2014. Per me le 39 frustate date a Gesù diventano 39 immagini di martirio dei nostri tempi, dall'Olocausto alle Torri Gemelle, passando per Aldo Moro e Borsellino e Falcone. La cosa triste è che vanno aggiornate continuamente". Neeley, ormai di casa a Roma, Elliman e Dennen dichiarano all'unisono di essere onorati di tornare a lavorare insieme, di non vedere l'ora di salire sul palco del Sistina e di amare l'Italia. "Gli spaghetti con il pomodoro vanno giù che è una bellezza", scherza una travolgente Yvonne, che rivela come a 17 anni pensava che Maddalena fosse la madre di Gesù e non una prostituta: "Quando l'ho capito ho dovuto rivedere un po' la mia interpretazione".
"Quando ci ritroviamo è come se riprendessimo qualcosa che abbiamo lasciato in sospeso il giorno prima - dice Neeley, che pur fiero di essere stato il punto focale vuole condividere con tutti i colleghi il successo ottenuto nel tempo -. C'è sempre stata una connessione spirituale che va oltre il set. Siamo diventati una grande famiglia. E anche dal pubblico arriva una forte energia positiva". Per tutti e tre, la maturità, il vissuto e l'esperienza di 40 anni hanno comunque contribuito ad arricchire i rispettivi personaggi. "Le condizioni cambiano, noi cambiamo. E la storia diventa più ricca e più vissuta", sottolinea Dennen. Dopo Roma e Verona, il musical sarà anche al Teatro Arcimboldi di Milano dal 16 ottobre al 2 novembre.
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