Sulla 31/a edizione di Ravenna Festival (3 giugno-17 luglio 2020) splende un cielo dal "dolce color d'oriental zaffiro": quello che Dante descrive nel Purgatorio (I, 13) e che forse aveva ammirato nei mosaici di Galla Placidia.
Questa immagine luminosa ha il proprio lato oscuro in un Oriente non più da favola, ricordato nel concerto Le vie dell'Amicizia diretto da Riccardo Muti 'Per la Siria', ma anche nella minacce al nostro paradiso terrestre, ritratto nell'inno ambientalista di 'Koyaanisqatsi'.
Se il capolavoro
di Philip Glass apre il Festival, la conclusione è affidata alla
Fura dels Baus con i Carmina Burana in esclusiva italiana e al
gala omaggio ad Alicia Alonso. Nel firmamento danza anche il
debutto del 'Don Juan' di Johan Inger, il Balletto delle Fiandre
e la Hofesh Shechter Company. Salgono sul podio, oltre a Muti,
Ivan Fischer e Valery Gergiev. E ancora, Vinicio Capossela,
Stefano Bollani, Neri Marcorè e i 100 Cellos, mentre
Sant'Apollinare Nuovo ospita Theatre of Voices di Paul
Hillier.
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