"Daydream è il sogno ad occhi aperti che stiamo vivendo in questi giorni, un momento triste dal quale vorremmo svegliarci ma è anche il sogno luminoso che lascia sperare in un futuro pieno di vita".
Convinti che la musica non debba fermarsi mai, soprattutto oggi in cui a dominare è la paura planetaria della pandemia, tre giovani musicisti italiani hanno unito le forze per realizzare un brano che è anche un esperimento di 'smart playing music' nell' epoca del coronavirus.
Il pianista siciliano Gian Marco Castro, il fisarmonicista
laziale Pietro Roffi e il produttore vicentino Matteo Scapin -
nome d' arte Matthew S. - hanno lavorato dalle loro abitazioni
costruendo linea melodica, arrangiamenti e suoni della
composizione "Daydream" che l'etichetta torinese Il Nuovo Rumore
Italiano (Inri) lancia dal 27 marzo su tutte le piattaforme
digitali. "Tutto è nato due giorni dopo la chiusura generale
disposta dal governo - spiega Roffi -. Senza saperlo, io e Gian
Marco abbiamo avuto la stessa idea e pensato subito a Matteo,
grande esperto di elettronica. Una volta stabilita la traccia,
le parti sono state registrate con l' attrezzatura professionale
che ognuno di noi ha in casa". Il risultato è un brano
stratificato che prende vita tra atmosfere malinconiche e
sognanti, intessute nelle trame dalla melodia del piano, della
fisarmonica e dei synth.
Daydream è raccontato da un video in bianco e nero, diretto e
montato da Luca Kudu Anello, che descrive le fasi di creazione
del brano mostrando frammenti di quotidianità negli spazi in cui
ogni artista è rimasto sì è confinato. Parte del ricavato del
brano sarà devoluto in beneficenza.
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