E' morto ieri, all'età di 58 anni, il
trombettista romano Aldo Bassi. Era da oltre un anno che il
musicista combatteva una malattia incurabile. Il funerale si
terrà il 12 maggio a Latina, la città in cui aveva scelto di
vivere.
La famiglia ha lanciato su Facebook una veglia digitale per
"farsi sentire" perché "Aldo, si merita un'uscita alla grande".
In centinaia hanno partecipato e, nella notte tra i 9 e il 10
maggio, la rete è stata inondata di foto, video e ricordi del
musicista, che ha lasciato il suo sound fatto di tempi dispari,
poliritmie e improvvisazione.
Considerato uno dei migliori trombettisti jazz italiani
contemporanei, Aldo Bassi è stato anche un prezioso compositore
e un vero e proprio artigiano della musica, mosso da una
passione smisurata. Lo ha dimostrato sempre, nelle sue opere,
nei concerti o partecipando alla realizzazione di colonne sonore
per Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Manuel De Sica e Renato
Serio.
La musica scorre nel suo Dna, trasmessa dai nonni, gli arriva
come una grande passione, inizialmente per la musica classica,
per poi colpirlo come un vero e proprio fulmine nell'incontro
con il jazz durante l'adolescenza.
Una delle collaborazioni più durature per Aldo Bassi si
realizza con il sassofonista Gianni Savelli, che lo invita a
prendere parte alla sua formazione Media Res, nata nel 2000.
Altro importante tassello della sua carriera è l'incontro con il
pianista Alessandro Bravo, anche presente nel Aldo bassi
Quartet, con il quale nel 2005 forma il Bassi-Bravo-Duo.
L'ultimo progetto discografico, nel 2013, è il Metal Jazz
Trio, che unisce elettronica ed improvvisazione con Pierpaolo
Ranieri al basso e Dario Panza alla batteria.
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