''Blanche è un personaggio fatto di estremi e questo si riflette nella scrittura vocale. Il ruolo è insieme alto e basso, lirico e diretto, legato e parlato. Si percepiscono la paura, la speranza, la devozione e l'amore di Blanche non solo tramite il bellissimo libretto di Poulenc, ma anche attraverso la voce''. Corinne Winters riassume così come si è calata nel ruolo della protagonista dei Dialoghi delle Carmelitane di Francis Poulenc che domenica 27 novembre apre la stagione dell' Opera di Roma con la regia di Emma Dante e Michele Mariotti sul podio per dirigere orchestra e coro. Il soprano americano, che torna sul palcoscenico del Teatro Costanzi dopo il successo di Káťa Kabanová di Janacek dello scorso gennaio e il trionfo nell' estate 2021 alle Terme di Caracalla in Madama Butterfly, darà voce e corpo a Blanche de la Force, al centro del dramma di Poulenc ispirato al martirio del gruppo di suore che nel 1794 nella Francia della Rivoluzione affrontarono il patibolo a Parigi pur di non rinunciare ai voti.
Acclamata anche per le qualità davvero notevoli di attrice, Winters spiega su quali aspetti ha concentrato la sua attenzione. ''Con Blanche è facile - dice all' ANSA - è un personaggio che vive la paura, la rabbia, la tristezza, l'amore e persino la gioia. Uso modi diversi per esprimere le sue mutevoli emozioni; a volte basta uno sguardo, altre volte un movimento della mano o del corpo, e anche il passo della mia camminata. Quando salgo sul palco, provo a mettermi nei panni di Blanche per così dire, ma porto anche la parte di me che ha vissuto le stesse emozioni. Questo è vero per ogni ruolo che canto''. Che messa in scena vedranno gli spettatori, che cosa ha di speciale il capolavoro di Poulenc? ''Questa interessante produzione di Emma Dante è allo stesso tempo bella e severa, il che mostra entrambi gli aspetti dell'ordine carmelitano. Siamo vestiti principalmente con costumi d'epoca, ma l'azione è quasi onirica, aiutata dal contributo in scena degli attori. In questo modo, non è solo il racconto della storia esteriore, ma riflette magnificamente i mondi interiori dei personaggi''. Per Corinne Winters, definita dal New York Times ''una attrice eccezionale e una cantante di grazia e eleganza straordinarie'', questo nuovo appuntamento con il pubblico della Capitale assume un significato particolare. ''È un grande onore aprire la stagione del Teatro dell'Opera di Roma, soprattutto perché è la prima produzione del maestro Mariotti come direttore musicale. Dialogues des Carmélites è un'opera universalmente amata e non riesco a pensare a un modo migliore per iniziare la stagione 2022/23. Adoro il pubblico qui a Roma e, naturalmente, la città, quindi sono entusiasta di tornare''. Quanto al peso a volte eccessivo degli allestimenti e delle scelte dei registi che rischiano di mettere in secondo piano la musica e le voci, la cantante del Maryland riconosce che a volte capita. ''Allo stesso tempo, però - osserva - una grande produzione può migliorare l'esperienza musicale. Di recente, ho fatto diverse produzioni, inclusa questa, in cui il regista e il direttore d'orchestra hanno lavorato insieme per creare qualcosa di magico. Questo è sempre l'obiettivo!''. Nell' agenda di Corinne Winters Roma continuerà a occupare spazio. ''Tornerò la prossima stagione - anticipa - per alcuni concerti con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e per una nuova produzione con il Teatro dell'Opera nel 2025, anche se non posso ancora dire cosa. I futuri debutti includono Metropolitan Opera, Bayerische Staatsoper, Wiener Staatsoper, Teatro Real, Maggio Musicale Fiorentino e Aix-en-Provence. Continuerò a cantare i miei ruoli distintivi di Madama Butterfly, Káťa Kabanová, Jenůfa e le eroine nel Trittico di Puccini, ma aggiungerò al mio repertorio anche Rusalka, Amelia in Simon Boccanegra, Nedda in Pagliacci e Iphigénie di Gluck''.
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