Un'Aida resa "tascabile" per
meglio avvicinarla ai giovani e soprattutto con innovative
scenografie disegnate letteralmente sulla sabbia in tempo reale
è stata proposta in Egitto, il Paese per il quale era stata
concepita da Giuseppe Verdi: è questa la realizzazione che
l'Ambasciata d'Italia al Cairo e il suo Istituto italiano di
cultura hanno offerto al Cairo in collaborazione con un ateneo
scientifico egiziano.
Quella andata in scena giovedì sera è una produzione
interamente italiana ideata dal Maestro Elio Orciuolo e dal
regista Davide Raimondi Garattini. "Aida pocket" è il titolo
attribuito a questa versione della celeberrima opera ridotta a
un'ora e 40 minuti rispetto alle tre ore canoniche.
A colpire dell'allestimento - articolato in tre atti, uno in
meno dell'originale - è stata però soprattutto la scenografia.
Niente fondali 'fisici' con la riproduzione di edifici regali,
piramidi, statue, templi e colonne, niente elefanti e carro
trionfale, ma un semplice schermo di dimensione cinematografica
dove però è stata proiettata l'innovativa magia: tutti gli
elementi tradizionali delle scene sono stati disegnati sotto gli
occhi degli spettatori tracciando linee con le dita su uno
strato di sabbia distribuito su una superficie luminosa e
plasmato dall'ispirata abilità di un artista specializzato in
questa tecnica, Andrea Arena.
L'orchestra era composta da 16 musicisti egiziani e italiani
sotto la direzione del Maestro Orciuolo e accompagnati al
pianoforte dal Maestro Carmine Colangeli, già Direttore del Coro
del Teatro dell'Opera del Cairo. Gli interpreti che si sono
esibiti in costume presso il teatro della "Misr University for
Science and Technology" (Must) erano il soprano serbo Marija
Jelić nel ruolo principale, il mezzosoprano Irene Molinari
(Amneris), il tenore Dario Di Vietri (Radames) e il baritono
Piero Terranova (Amonasro).
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