Le donne e la guerra che non è solo
tragedia di armi, distruzione e morte ma battaglia quotidiana
contro le ingiustizie, le violenze, i soprusi. L' attualità
irrompe nel Festival Opera di Wexford, in Irlanda, dedicato alla
riscoperta in forma nuova di capolavori operistici rari.
L'edizione numero 72 dell'appuntamento dal 24 ottobre al 5
novembre nella città della costa sudorientale dell'isola
presenta tra le 70 proposte tre nuove produzioni che hanno al
centro figure femminili in vicende molto diverse tra loro.
Si va dalla prima esecuzione in tempi moderni di Zoraida di
Granata (1822) di Gaetano Donizetti firmata da Bruno Ravella, a
L'aube rouge (L'alba rossa, del 1911) di Camille Erlanger con la
regia di Ella Marchment, e infine a La ciociara (2015) messa in
scena da Rosetta Cucchi - pianista prima di diventare regista -
in una nuova orchestrazione del suo compositore Marco Tutino.
''La particolarità di questo Festival nato nel 1951 è che
ricerca opere dimenticate, gioielli inaspettati - dice all'
ANSA Rosetta Cucchi, che ne è la direttrice artistica -. Dal mio
arrivo nel 2020 ho aggiunto un quid in più, scegliendo un tema
ogni anno. Women and War è attualissimo, sono convinta che un
Festival debba dare una finestra sulla realtà che viviamo tutti
i giorni coniugandola con l' opera''. Le tre opere di quest'
anno parlano di donne ''in lotta contro i pregiudizi e per una
idea di parità. Le protagoniste sono vittime o eroine? Lascio al
pubblico il giudizio dopo averle viste''.
Cucchi, che curerà la regia de La Ciociara, parla dell'
opera come della più dura delle tre per la presenza di un vero e
proprio stupro ricordando che dopo l'arrivo degli alleati in
Italia 60 mila donne furono violentate. ''E' un tema forte che
quest' opera tratta all' interno della vicenda della storia di
madre e figlia che cercano di sopravvivere alle conseguenze
della guerra. Una storia bellissima, dal libro di Moravia,
intensa e profonda''.
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