(di Alessandra Baldini) In aggiunta ai reati di violenze e traffici sessuali per cui e' stato rinviato a giudizio, la procura di New York accusa Sean Combs di aver orchestrato l'incendio dell'auto di un rapper rivale: gli atti della procura non identificano la vittima in Kid Cudi, ma le azioni descritte nei documenti riflettono passo passo quanto raccontato dall'ex compagna di Combs, la cantante Cassie Ventura, nella sua azione legale contro il mogul dell'hip-hop in cui il nome di Cudi viene fatto esplicitamente.
Gli eventi descritti dai magistrati di New York affermano che alla fine del 2011 Combs organizzò una effrazione nella casa della vittima per poi dar fuoco alla sua decappottabile con una bottiglia molotov due settimane più tardi.
Il tutto per gelosia
di Cassie, la quale aveva citato l'episodio nella denuncia come
"un esempio di quel che Combs e' pronto a fare a quelli che, a
suo avviso, gli hanno mancato di rispetto".
Lo scorso autunno Kid Cudi, il cui vero nome e' Scott
Mescudi, aveva confermato la descrizione dell'incidente fatta
dalla cantante.
Combs e' rinchiuso dalla scorsa settimana in una prigione di
Brooklyn riservata agli imputati in attesa di giudizio. Mentre
Hollywood e' al lavoro su ben due documentari - oltre a quello
di Max, se ne e' aggiunto un secondo su Netflix prodotto dal
rapper 50 Cents - tremano le celebrita' che frequentavano
abitualmente gli sfrenati festini organizzati da Combs nelle sue
ville e in alberghi di lusso. "Non ho avuto a che fare con Combs
da anni", ha messo le mani avanti Leonardo DiCaprio, fotografato
nel 1998 agli Hamptons durante uno degli allora celebri "white
parties" di Combs ma anche nel 2019, in occasione del 50esimo
compleanno del mogul dell'hip hop. Altre superstar invitate alle
feste degli Hamptons, in cui Ciombs si paragonava a un "moderno
Jay Gatsby", includono Kim Kardashian, Paris Hilton, Kim Porter
e Mariah Carey. Tra i vip entrati a un certo punto
nell'entourage dell'impresario ci sono anche Usher, Justin
Bieber, il comico Kevin Hart e Jennifer Lopez che tra 1999 e
2001 ebbe una relazione saltuaria con il pioniere dell'hip-hop.
Intanto i documentari: quello di Max e' affidato ai cineasti
due volte premio Emmy per Quiet on Set sul clima tossico in cui
sono cresciute le ministar di Nickelodeon, mentre e' di oggi la
notizia che Netflix produrra' una serie di Curtis '50 Cents'
Jackson con l'obiettivo di far si' che le azioni di un singolo
individuo non facciano ombra al vasto movimento culturale,
artistico e musicale nato nel Bronx 50 anni fa.
Il progetto e' in produzione con Alexandra Stapleton alla
regia: "La storia di Combs non e' la storia completa dell'hip
hop e della sua cultura, una storia complessa dal significativo
impatto umano sull'arco di decenni che va oltre i titoli di
giornali o i clips che abbiamo visto finora", hanno detto la
Stapleton e 50 Cents a Variety.
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