(di Amalia Angotti) Ritorna il Salone Internazionale del Libro ed è una grande festa. Ci sono i bambini delle scuole arrivati da tutta Italia, le code all'ingresso del Lingotto Fiere, i lunghi serpentoni di visitatori che mostrano il Green Pass e completano le procedure di controllo, le sale strapiene di gente. Tutto esaurito per la lectio di apertura della grande scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie e per lo scrittore spagnolo Javier Cercas. E' davvero un'aria di rinascita, di ritorno alla normalità, quella che si respira a Torino, dove ha preso il via la XXIII edizione della kermesse che per cinque giorni, fino al 18 ottobre, mette il libro al centro della scena. "Il Salone è un simbolo della ripartenza, la cultura può dare un grande contributo. Non è solo il Salone di Torino, ma del Paese", sottolinea il ministro della Cultura Dario Franceschini. "L'estero sta guardando all'Italia con ammirazione, vuol dire che la linea che il governo e le Regioni hanno seguito in questi mesi per affrontare la pandemia ha funzionato. E questo Salone del Libro in totale presenza lo dimostra perfettamente." afferma il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova. Anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel messaggio agli organizzatori definisce il Salone "un appuntamento fondamentale per la vita culturale del Paese. Il suo ritorno in presenza dopo il tormentato periodo della pandemia è per tutti motivo di grande soddisfazione". "Durante l'emergenza Covid i libri sono stati per molti cittadini un rifugio, un alleato, un'arma contro la solitudine - scrive Mattarella - laddove ci costringeva a distanziarci dagli altri, il libro ci ha permesso di avvicinarci a storie nuove, a personaggi diversi, a mondi inesplorati". E' emozionato il direttore Nicola Lagioia che su questa edizione ha scommesso quando ancora era difficile crederci. "Al Salone di Torino il mondo del libro ritrova finalmente la sua casa. Sono emozionato come se fosse la prima volta. E' il primo evento internazionale legato al libro che viene organizzato: Torino e l'Italia fanno da apripista e questo è un motivo di orgoglio". "Essere riusciti a fare un Salone di questo tipo in questo momento è un segnale straordinario di fiducia nel Paese.
Grazie veramente a tutti" dice il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. E' merito del Green Pass se il Salone riparte, sottolinea il presidente della Regione, Alberto Cirio: "L'anno scorso siamo riusciti a dare un segnale che siamo vivi, quest'anno diamo il segnale che ripartiamo. Se vediamo una città che riparte è grazie al green pass e grazie al vaccino". "Per la seconda volta, il Salone del Libro di Torino ci ha dimostrato che non può essere dato per scontato. Sono certa che, dopo l'edizione dell'orgoglio del 2017, questa sarà l'edizione della rinascita del Paese" dice la sindaca Chiara Appendino al suo ultimo appuntamento pubblico da prima cittadina, mentre il Premio Nobel Giorgio Parisi in un video messaggio invita "a investire nella cultura" e ricorda che "è fondamentale avere un piano per l'istruzione perché gli studenti siano capaci di orientarsi in questo mondo e distinguere quello che è buono da quello che non lo è".
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