Momento di grazia per Claudio
Amendola che torna su Canale 5 con la fortunata serie Il
Patriarca 2, da venerdì 15 novembre in prima serata, che lo vede
protagonista e regista. "Ritroveremo Nemo, l'imprenditore tanto
affascinante quanto spietato che ha costruito il suo impero
criminale sotto la copertura dell'azienda ittica da dove
gestisce una vasta rete di narcotraffico che gli consente di
mantenere il controllo sulla città marittima di Levante, ma
questa volta è forse più sentimentale, anche fragile, ha un
principio di Alzheimer e la malattia lo rende più vulnerabile",
dice all'ANSA l'attore e regista nella sede romana della casa di
produzione Camfilm. "Anche questa seconda stagione - promette -
esplorerà tutta la gamma delle passioni umane e sarà ricca di
colpi di scena".
Il 24 febbraio, conferma Amendola, ci sarà il primo ciak per
il ritorno di una serie molto amata, I Cesaroni: "Io sarò
Giulio, sto finendo i provini". Ed Elena Sofia Ricci farà parte
del cast? "Purtroppo no. Ci saranno tutti i maschi, dei
Cesaroni. Ma lo spirito di Elena aleggia in tutta la serie. I
fan non resteranno delusi".
Ma non è tutto: Amendola è in libreria con il suo primo libro
"Ma non dovevate andà a Londra" ( Sperling & Kupfer). Un memoir
in cui l'autore ripercorre la sua vita dagli 11 ai 32 anni, e
che vede la prefazione di Walter Veltroni. Roma, estate 1974. La
scuola è finita e Claudio già pregusta i mesi di svago che lo
attendono, ma mamma Rita ha in serbo un programma ben diverso:
quest'anno si parte in auto alla volta dell'Est Europa, si va
oltrecortina alla scoperta delle virtù del socialismo reale.
Claudio è perplesso, non sembra capire granché, e anche isuoi
parenti reagiscono alla notizia rivolgendo a Rita la medesima,
laconica domanda: 'Ma non dovevate andà a Londra?' Nonostante lo
scetticismo quel viaggio si farà. E sarà un'esperienza
tragicomica che vedrà i sogni di Rita infrangersi contro la dura
realtà, mentre la comitiva si trascinerà senza entusiasmo lungo
strade deserte e paesaggi monotoni, tra mugugni e lamentele
crescenti. Eppure Claudio, appena undicenne, ancora non sa che
quell'esperienza è destinata a imprimersi in modo indelebile
nella sua mente, assumendo negli anni un senso sempre più
profondo. E non è un caso, allora, che in queste pagine il
racconto di quel bizzarro viaggio verso il 'sol dell'avvenire'
diventi per lui l'occasione per ripercorrere gli snodi di una
vita intera, dall'infanzia nel quartiere della Balduina ai
tumulti giovanili, dagli insegnamenti di papà Ferruccio agli
esordi nel cinema, fino agli incontri più importanti di una
carriera sorprendente.
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