"Una sfida affascinante, anche da perdere al limite". Così Franco Braciaroli affronta forse il più difficile dei ruoli scritti da Shakespeare, proverbialmente poco amato dagli attori inglesi, con il "Macbeth" di cui è regista e protagonista, dal 10 maggio in prima nazionale al Teatro Sociale di Brescia e poi in tournée dalla prossima stagione, proprio in occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dalla scomparsa del Bardo.
Ma attenzione, avverte: ''guai a fidarsi di Shakespeare.
Dimentica i personaggi in palcoscenico, fa confusione con i nomi e persino con l'ordine delle scene. E, come diceva Tolstoj, è uno che non ha niente da dire. Ma è proprio perché i suoi testi non pretendono di dare messaggi - dice - che ognuno, in ogni epoca, può vedervi ciò che vuole. E lui, anche 400 anni dopo, resta sempre il più grande poeta di sempre".
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