"Accade che ti ritrovi nel mezzo del cammin di tua vita. Se sei nostalgico, e' un problema. Se hai ancora da fare e raccontare, allora te la cavi". Parola di Enrico Brignano, l'uomo d'oro dei palcoscenici italiani, che il 18 maggio festeggia i suoi primi 50 anni. E lo fa come forse ogni romano non ha mai neanche osato sognare: allo Stadio Olimpico, con la maglia delle Cinema Stars per la Partita del cuore (in diretta su Rai1).
"E' un caso, nemmeno Nerone festeggia all'Olimpico - dice lui ridendo all'ANSA - Crisi di mezza eta'? Come quelli che si fidanzano con le teenager? Spero che il buonsenso mi assista, per fortuna ho il lavoro ad appagarmi. Quest'anno festeggio anche 30 anni di palcoscenico: non ci avrei mai creduto quando ho iniziato". E invece da cinque anni ogni suo spettacolo e' in vetta alle classifiche dei botteghini. Solo con 'Rugantino', che ha portato fin negli Stati Uniti, sono stati 12 milioni di incasso. "Quanto un film uscito in 700 copie - commenta - solo che io le ho recitate una alla volta, sera dopo sera. No, non c'e' un segreto, forse l'unica ricetta e' continuare a essere onesto con le persone. Io me lo ricordo quando andai a teatro la prima volta. Erano gli anni dell'austerity e i miei mi portarono a vedere proprio Rugantino. Mamma si mise la pelliccia. Era finta, ma sembrava vera, perche' non c'erano molti soldi ma era un'occasione speciale. Oggi tra quanto costa andare a teatro e l'impoverimento generale del paese - prosegue - siamo tornati un po' come allora: il pubblico ha diritto a una serata che sia un evento. E allora niente vecchie battute, ne' rimpastoni. E' vero, con internet e i telefonini la vita di un artista e' piu' complessa, il repertorio si usura rapidamente (i video di Brignano contano 40 milioni di visualizzazioni ndr). Ma con i miei autori usiamo il web per capire cosa interessa al pubblico, su quale tema ragionare. Poi, pero', tutto deve essere nuovo".
Di 'punti di svolta', Brignano ne elenca piu' di uno: "Il laboratorio di Proietti, Un medico in famiglia, La sai l'ultima?, il Sistina. Critiche? Mi viene in mente quando, al Bello tra le donne, una giornalista del Paese sera, forse dovendo attaccare piu' i Berlusconi che me, sentenzio' 'carriera finita per Brignano'. Mi spiacque perche' ci andava di mezzo tutta la squadra". E invece, dopo la ripresa estiva di 'Evolushow 2.0' (da luglio), gia' "a novembre" debuttera' con un'altra commedia tutta nuova. "Prenderemo in prestito il compleanno per raccontare quello che mi e' accaduto in questi anni", dice Brignano. Ci sara' anche un set per il cinema ("sto leggendo alcuni copioni, anche se vorrei ricevere offerte per ruoli un po' piu' consistenti, nello stile della vera commedia all'italiana") e si ragiona sulla tv, "con un'idea per la Rai e una con Canale 5".
Se in scena Brignano sceglie la satira sociale a quella politica, nella vita non si tira indietro. "Il problema - risponde sul governo Renzi - non e' se chi e' al potere e' stato eletto o meno, quanto il fatto che una certa classe dirigente non sia mossa dalla volonta' di fare il bene comune, ma da quella di garantirsi uno stipendio. E' evidente, altrimenti avrebbero gia' tagliato pensioni e stipendi d'oro. Poi c'e' l'Italia che non si puo' muovere per un avviso di garanzia, come il sindaco di Parma, il primo 'arrivato dal popolo', oggi messo alla gogna. E quella di chi ha una condanna e va avanti, come la farsa di Berlusconi al centro anziani. Roma - conclude - e' uguale: la citta' piu' bella del mondo, gestita malissimo, dove chi ruba lo fa pure in maniera spropositata. Qui tutti vogliono venire, ma non tornare".
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