Ormai non fa più notizia parlare di sold out quando si tratta di Roberto Bolle e del suo Gala: dopo gli strabilianti successi dei giorni scorsi a Spoleto, Verona e Marina di Pietrasanta, è stata la volta delle Terme romane di Caracalla, dove il ballerino di Casale Monferrato si è trovato di fronte a una platea stracolma e pronta a tifare come fosse allo stadio, del tutto incurante del rischio pioggia.
Circondato da nove "amici", tra le più importanti stelle della danza mondiale, Bolle torna dunque nel cartellone estivo dell'Opera di Roma, in uno spettacolo che, sebbene ormai possa essere definito un appuntamento 'tradizionale' (la prima volta è stata nel 2011), ancora non ha esaurito il suo appeal. Per capirlo è bastato osservare le reazioni del pubblico, come sempre di tutte le età e attentissimo di fronte alle evoluzioni dei ballerini sulla scena. Il segreto di tutto questo entusiasmo, che unisce gli adulti ai bambini, sta certo nell'indiscutibile e coinvolgente talento dei protagonisti, ma non solo. Più di ogni altra cosa c'è la capacità dell'étoile scaligera e "Principal" dell'American Ballet Theatre di New York di aver saputo costruire uno spettacolo che punta tutto sull'eccellenza e sull'emozione, alternando il repertorio classico a quello contemporaneo, le atmosfere drammatiche a quelle più divertenti, gli assolo ai passi a due. Circa due ore applauditissime (battendo mani e piedi) per un gala che ha avuto davvero i toni di una festa, grazie a un pubblico in grado di apprezzare la generosità di artisti che di certo non si sono risparmiati. Il programma inizia con Prototype, in cui la splendida solitudine di Bolle sul palco ipnotizza lo sguardo: a 41 anni l'astro più luminoso della danza italiana non mostra il minimo tentennamento. Poi arrivano le coreografie di mostri sacri come Marius Petipa e Roland Petit, affiancati a William Forsythe, Christopher Wheeldon e Agrippina Vaganova, e ancora Stijn Celis e Christian Spuck, questi ultimi uniti magicamente alle musiche di Bach e Rossini. Sulla scena danzatori di incomparabile grazia e potenza hanno interpretato con incisività, senza alcuna incertezza e con grande sensibilità, un repertorio difficile sia per intensità che per tecnica. Un piacere per gli occhi vedere danzare Viktorina Kapitonova in coppia con il padrone di casa, Nicoletta Manni e Anna Tsygankova, Elena Vostrotina e Sarah Lane, e poi Matthew Golding, Osiel Gouneo, Christian Bauch e Timofej Andrijashenko (straordinario nel sensuale Pas de deux da Proust, ou les Intermittences du coeur, con Bolle). Dopo la replica di domani sera, la prossima e ultima tappa del tour sarà la Spagna, il 29 luglio al Festival di Peralada, e, c'è da scommettere, sarà un successo.
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