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Traviata al C.Felice, non solo applausi

Traviata al C.Felice, non solo applausi

L'opera di Verdi guidata da Gallione e diretta da Daniel Smith

GENOVA, 03 maggio 2018, 09:48

Redazione ANSA

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Applausi finali ma anche qualche isolato buuh ieri sera al Carlo Felice di Genova per la prima di Traviata tornata in scena a poco più di un anno dalla sua ultima apparizione genovese. Opera popolare come poche, ha ancora una volta attirato una folla di melomani. Traviata è stata riproposta nello stesso allestimento della sua ultima realizzazione, con la regia di Giorgio Gallione, impostata su una sorta di flashback e segnata da atmosfere lugubri e di morte che accompagnano l'intera vicenda della protagonista, intorpidendo anche i momenti apparentemente festosi; e la scena di Guido Fiorato che ha optato per un palcoscenico spoglio, sovrastato solo da un gigantesco albero all'inizio luccicante e alla fine rinsecchito e riverso a terra, accanto a Violetta.
    Nuova era invece la lettura musicale di Daniel Smith, direttore principale ospite del Carlo Felice che però aveva convinto maggiormente nelle sue più recenti performance sinfoniche rispetto alla interpretazione offerta ieri. Il suo Verdi è parso infatti un po' troppo nervoso, sonoro, affrettato con qualche momento di squilibrio fra palcoscenico e buca.
    Lana Kos, figura scenicamente piacevole, ha nel ruolo di Violetta un ampio margine di maturazione. Non irreprensibile nel primo atto, ha però regalato una bella e convincente prova nel secondo restituito con bel temperamento e buone soluzioni espressive. In particolare da sottolineare il duetto con Giorgio Germont interpretato in modo lodevole da Rodrigo Esteves.
    Stefano Secco ha vestito con qualche difficoltà i panni di Alfredo. Completavano il cast Marta Leung, Paola Santucci, Didier Pieri, Claudio Ottino, Riccardo Crampton, Manrico Signorini. Repliche fino a domenica.
   

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