Quattro anni fa, mentre
Orban istituiva la censura e chiedeva modifiche della
Costituzione, il più grande regista ungherese, Zsambeki Gabor,
allestì nel suo storico teatro Katona ''Il nemico del popolo''
di Ibsen, cui fu impedito di girare e andare a Festival. Oggi
Jan Klata porta a San Pietroburgo, dove si sta svolgendo il
Premio Europa per il Teatro di cui lui è uno dei vincitori per
le Nuove Realtà Teatrali, uno suo allestimento dello stesso
testo nato in una Polonia che sta vivendo un processo di
assolutismo reazionario. Non è un caso, ovviamente, e se i
personaggi di Gabor alla fine si trovavano emblematicamente
invischiati in una marea di fango che invadeva la scena, quelli
di Klata, i famigliari del dottore, fatti oggetto di violenze,
vengono spazzati via da un gran telo di plastica nero che
ricopre tutto come si trattasse di rifiuti.
La storia di Ibsen è quella del dottor Tomas Stockmann, che
scopre che le acque delle terme curative di cui è responsabile
sono gravemente inquinate.
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