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Signorine buonasera addio, finisce un'epoca

Signorine buonasera addio, finisce un'epoca

Dagli anni '50 hanno sempre sorriso agli italiani

ROMA, 08 giugno 2016, 15:24

Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Volti storici della televisione italiana, mezzi busti familiari e rassicuranti come fossero persone di casa. Impeccabili, preparate, sorridenti e truccate a dovere. Hanno informato il pubblico da casa con garbo professionalità e una dizione perfetta sulla programmazione della giornata. "Signore e signori, buonasera...", con questo saluto diventato storia della tv nostrana, le annunciatrici Rai dagli Anni '50 in poi sono entrate nelle case degli italiani. Fulvia Colombo, Nicoletta Orsomando (la più longeva, classe 1929), Emma Danieli, Nives Zegna, Adriana Serra, Anna Maria Gambineri, Gabriella Farinon, Aba Cercato, Mariolina Cannuli (vanta un'imitazione di Noschese che la fece amare moltissimo), Maria Giovanna Elmi (la fatina bionda), Roberta Giusti, Marina Morgan, Rosanna Vaudetti (la prima ad andare in onda a colori), quasi tutte sono rimasti nella memoria collettiva.

Domani, alle ore 16.25, è una data storica. Segna il momento in cui per l'ultima volta un'annunciatrice illustrerà i programmi della Rai (anche se ci sarà un'appendice serale fino a giugno, già registrata ndr). Da quel momento, dopo 62 anni - per molti un po' di nostalgia, per altri solo curiosità - le 'signorine buonasera' si accomiateranno dal pubblico e scompariranno dalla scena. L'ultima sarà Claudia Andreatti, da nove anni in questo ruolo su Rai1, proprio come Elisa Silvestrin, la prima Miss Italia 2006, la seconda alle sue spalle e con il titolo di Miss Cinema. Per capire l'importanza storica del ruolo di queste figure basti pensare che il 3 gennaio 1954 la Rai esordì nelle case degli italiani proprio con un annuncio letto da Fulvia Colombo, ripresa in diretta con un'inquadratura fissa. Da allora l'intero sistema televisivo è radicalmente mutato, così come è profondamente cambiata l'Italia di oggi: in una tv sempre più interattiva, nella quale il telespettatore ha svariate e immediate opportunità di venire a conoscenza di ciò che il piccolo schermo manda in onda o trasmetterà a breve, il ruolo dell'annunciatrice, pur con tutte le modifiche degli anni, ha perso la sua utilità. Sono passati più di 60 anni dunque dall'avvio delle trasmissioni della Rai, con il primo annuncio ufficiale dato da Fulvia Colombo il 3 gennaio 1954 con queste parole: "La Rai Radio Televisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive".

Ad alternarsi sui teleschermi, rigorosamente in diretta, poi con l'avvento di Rai2 e Rai3 nomi come Nicoletta Orsomando, Maria Teresa Ruta (zia dell'omonima conduttrice, ndr) Annamaria Gambineri, Rosanna Vaudetti, Maria Grazia Picchetti, Paola Perissi, Marina Morgan, Maria Giovanna Elmi, Mariolina Cannuli, Peppi Franzelin, Roberta Giusti, Beatrice Cori, Maria Brivio, Ilaria Moscato, questi i più amati, fino alle ultime ad essere andate in video ossia Alessandra Canale, Katia Svizzero e Maria Rita Viaggi. Tutte con una propria personalità distinta dalle altre. Più recenti Barbara Matera, prefinalista pugliese nel 2002 (su Rai1 dall'anno dopo al 2007), Chiara Perino (su Rai1 nel 2005 e 2006).

"E' stato un impegno molto divertente del quale sono grata alla Rai - commenta Claudia Andreatti - perché ho cominciato subito dopo il titolo di Miss Italia e ne ho ricavato un grande arricchimento professionale. Entrare ogni giorno nelle case degli italiani per quasi dieci anni è difficile da dimenticare, anche se, tutto sommato, non sono dispiaciuta che questa avventura finisca, perché sono pronta a fare nuove esperienze. Sabato pomeriggio saluterò il pubblico, anche se ci sarà un'appendice serale, e poi comincerò i miei viaggi per 'Unomattina estate' che prevedono anche incontri con atleti azzurri alle Olimpiadi". Un ruolo decisivo quello delle annunciatrici della vecchia guardia per sapere che cosa aspettarsi se non si aveva sotto mano un giornale coi programmi, quando Internet era un miraggio. In sei decenni di tv pubblica i palinsesti sono stati stravolti, per la tecnologia ha rivoluzionato tutto, si è passati dal bianco e nero all'Hd allo streaming ai moderni device. 

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