"L'amica geniale per acclamazione di critica e pubblico, segna una svolta nella produzione della fiction italiana. Un traguardo, questo, frutto del lungo percorso di internazionalizzazione della serialità Rai". Lo ha sottolineato il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta nel corso di una visita sul set a Napoli de L'Amica Geniale Storia del Nuovo Cognome, secondo capitolo tratto dal betseller della quadrilogia di Elena Ferrante, la cui messa in onda è prevista per la primavera del 2020, e le cui riprese sono nel frattempo terminate. Parlando alla presenza del regista Saverio Costanzo e delle due protagoniste Margherita Mazzucco e Gaia Girace e dei produttori Lorenzo Mieli e Domenico Procacci. Una produzione Fandango-Wildside, in collaborazione con Rai Fiction, HBO Entertainment,in coproduzione con Umedia.
"Un budget importante - ha sottolineato Andreatta - uno sforzo produttivo enorme, un'attenzione minuziosa a ogni tassello della realizzazione, dalla scrittura alla regia, dal cast alla produzione. Un grande lavoro di eccellenze italiane. Con Storia del nuovo cognome - ha osservato ancora Andreatta - prosegue e si rafforza l'ambizione di raccontare e portare l'immaginario italiano nel mondo tenendo sempre al centro della narrazione il vissuto del nostro Paese. Una sfida narrativa, produttiva e culturale in piena coerenza con il ruolo di Servizio Pubblico della Rai. È questa una serie di passioni, nell'accezione più ampia e complessa del termine. Vediamo fin dalle primissime immagini nuove tematiche emergere e farsi potenti: l'amore, il rapporto con il corpo, i rapporti famigliari insani, talvolta terribilmente violenti, il rifiuto della propria condizione e l'aspirazione a una vita migliore, la sessualità delle due ragazze fra ragione e sentimento, maternità negata e desiderata, violenza subita e desiderio".
Nei nuovi episodi esplodono - ha fatto notare Andreatta - "le molte contraddizioni delle vite di Lila e Lenù. Il racconto si fa anche politico, nel senso che emerge il rancore di classe, la contrapposizione fra la borghesia e la classe meno abbiente, dalla quale le nostre due eroine provengono. Il Rione napoletano continua a rappresentare il microcosmo, la parte per il tutto, il concentrato delle trasformazioni sociali in atto, non prive di violenza. Ma la prospettiva si amplia, dal Rione si passa al mondo esterno: le due ragazze oltrepassano definitivamente il tunnel, scoprono e vivono la città caotica e in piena trasformazione". Molte quindi le novità, stilistiche, narrative e produttive.
Si ritorna anche a Ischia, che sarà presente in due episodi, diretti da Alice Rohrwacher. Vedremo infine Lenù, matricola universitaria, a Pisa. La sfida registica segna un cambio di stile, coerente con il passo del racconto, con gli anni affrontati, i Sessanta. Lila e Lenù sono cresciute, guardano al loro futuro, passano all'azione, prendono in mano le rispettive vite. E manifestano una ribellione e una voglia di riscatto fortissima, sociale l'una, culturale l'altra.
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